Covid, contagi in aumento in Calabria
- Written by Redazione
- Published in Primo Piano
- 0 comments
Sette decessi, 1.395 guariti e 2.451 nuovi positivi.
Complessivamente, su 2.401.548 (+12.242). tamponi eseguiti dall'inizio della pandemia, 238.287 hanno dato esito positivo.
Il tasso di positività si attesta, quindi, al 20,02 per cento.
Dalla lettura del bollettino regionale si evince che allo stato ci sono 309 (-9) pazienti ricoverati nei reparti ordinari e 16 in terapia intensiva.
Sale a 49.075 (+1.049) il dato degli attualmente positivi e a 48.750 (+1.058) quello delle persone in quarantena.
Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:
– Catanzaro: casi attivi 4470 (60 in reparto, 7 in terapia intensiva, 4403 in isolamento domiciliare); casi chiusi 26308 (26071 guariti, 237 deceduti).
– Cosenza: casi attivi 17168 (93 in reparto, 3 in terapia intensiva, 17072 in isolamento domiciliare); casi chiusi 36891 (35963 guariti, 928 deceduti).
– Crotone: casi attivi 3712 (26 in reparto, 0 in terapia intensiva, 3686 in isolamento domiciliare); casi chiusi 20548 (20360 guariti, 188 deceduti).
– Reggio Calabria: casi attivi 10075 (122 in reparto, 6 in terapia intensiva, 9947 in isolamento domiciliare); casi chiusi 88700 (88049 guariti, 651 deceduti).
– Vibo Valentia: casi attivi 13384 (8 in reparto, 0 in terapia intensiva, 13376 in isolamento domiciliare); casi chiusi 15155 (15000 guariti, 155 deceduti).
I casi segnalati nelle ultime 24 ore sono così distribuiti: 4 altra regione o Stato estero, 806 in provincia di Reggio Calabria, 796 in provincia di Cosenza, 274 in provincia di Catanzaro, 279 in provincia di Crotone, 292 in quella di Vibo Valentia.
Related items
- Da Amaroni a Risch e ritorno, scambio di culture e prodotti
- Calabria in fiamme: un morto e 140 roghi in 24 ore
- Scuola, gli istituti agrari calabresi: “Il ministro Valditara mantiene le promesse”
- "Sterpaglie e rifiuti lungo le strade del turismo", Lo Schiavo: "Ecco la Calabria che nessuno dovrebbe vedere"
- Turismo, Sgrò accusa: “Calabria fanalino di coda italiano, siamo ordinariamente ultimi”