Evasione fiscale, maxi sequestro a Catanzaro
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Giovedì scorso, i finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione al provvedimento con il quale il gip del Tribunale di Catanzaro ha disposto il sequestro preventivo di 4.223.000 euro, pari all’imposta evasa e alle ritenute non versate, nei confronti di una società catanzarese esercente l’attività di “servizi di ristorazione”, sia a livello locale che nazionale, nonché nei confronti del suo amministratore di fatto, indagata per indebita compensazione e omesso versamento di ritenute certificate.
Il provvedimento cautelare giunge all’esito di una verifica fiscale svolta da funzionari dell’Agenzia delle entrate di Catanzaro e di successive attività investigative condotte dai militari del locale Nucleo di polizia economico-finanziaria, che hanno consentito di ipotizzare l’indebita compensazione tributaria a fronte della illegittima qualificazione di normali spese di esercizio come afferenti a costi per ricerca e sviluppo (per i quali lo Stato riconosce il beneficio del credito d’imposta) e l’omesso versamento di ritenute operate ai dipendenti nelle annualità dal 2017 al 2020.
Le indagini hanno anche consentito di sostenere che la reale amministrazione della società sarebbe riconducibile alla figlia della rappresentante di diritto.