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Ospedale, i trasferimenti a Vibo di infermieri accendono il malcontento

Hanno scatenato un vero e proprio putiferio gli ordini di servizio con i quali la direzione sanitaria dell’Asp di Vibo Valentia ha disposto il trasferimento temporaneo (1 mese) di alcuni infermieri che prestano servizio nei reparti di medicina nei nosocomi di Tropea (3), Soriano (3) e Serra San Bruno (2) presso l’ospedale di Vibo Valentia. Le scelte dirigenziali sono contestate perché sarebbero inficiate da inopportunità amministrativa e organizzativa. Più in particolare, a fronte di 16 infermieri con posizioni organizzative disponibili all’Asp di Vibo – contestano infermieri e gente interessata dalla sorti dei singoli nosocomi svantaggiati – 7 lavorerebbero nei territorio in postazioni di basso carico di lavoro, 4 lavorerebbero presso l’Asp centrale e 5 lavorerebbero effettivamente in reparto. Per questo, si sostiene da più parti, il direttore sanitario aziendale, Michelangelo Miceli, avrebbe dovuto fare fronte attingendo a questo personale e non a quello della Medicina degli ospedali periferici ulteriormente svantaggiati. Tanto più che mentre gli infermieri di Medicina sono indirizzati a fare turni in Medicina a Vibo, a sopperire alla carenza di organico del reparto di Medicina all’ospedale di Serra, ma anche in altri nosocomi, andrebbero con turni straordinari gli infermieri del Pronto soccorso. Come mai questa disparità, si chiedono cittadini e personale sanitario? Ora però il conto lo chiedono alla politica e di questa storia hanno deciso di investire il consigliere regionale Michele Mirabello, in qualità di presidente della Commissione regionale Sanità. Quello che viene contestato politicamente è che nonostante il cambio dei direttori generali non ci sarebbe discontinuità della gestione della Sanità nel Vibonese ma anzi sarebbero garantite le solite caste. Le polemiche non fanno sconti nemmeno ai sindacati, rei di crogiolarsi nel più completo disinteresse.

 

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