Fai Cisl respinge smantellamento degli uffici postali nelle aree interne
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"Una battaglia di civiltà e di equità sociale, che non può e non deve avere colore politico, ma deve trovare il sostegno di tutta la società civile". Pieno appoggio al sindaco di Sorbo San Basile Luigi Riccelli, contro la chiusura dell’ufficio postale del paese, che conta circa 900 anime nella Presila Catanzarese, arriva dalla Fai Cisl di Catanzaro, Crotone e Vibo, che con il Segretario Generale Francesco Fortunato e quello Territoriale Daniele Gualtieri, si appella alle istituzioni, a tutto il Consiglio regionale, con tutte le sue rappresentanze, di maggioranza e di minoranza, per fare fronte comune e dare risposte certe e concrete alle aree interne della Calabria. "Un tema - si legge in una nota - da sempre oggetto di attenzione mediatica, ma che oggi va affrontato in maniera seria e concreta e in tempi certi, soprattutto alla luce delle scelte che la Giunta del presidente Mario Oliverio ha fatto di recente in termini di programmazione della spesa comunitaria 2014-2020. Mantenere il servizio, programmare un nuovo sviluppo, immettere nelle decisioni politiche una clausola sociale per un concreto futuro delle aree interne della Calabria, laddove si gioca la gran parte della questione calabrese: questo il percorso e le proposte che mette in campo da tempo la Federazione Sindacale agricola, forestale e alimentare della Cisl". Quest’ultima, quindi, per tutte le aree interne della Calabria come la Presila e, nel caso specifico, Sorbo San Basile, "sollecita - si legge nel documento - la massima e concreta attenzione di tutte le istituzioni, affinché si diano le attese risposte in termini di salvaguardia idrogeologica del territorio e una contestuale e concreta politica di mantenimento e sviluppo dei servizi ai cittadini". In questo contesto, quindi, per la Fai Cisl, è "fondamentale tenere aperto l’ufficio postale di Sorbo San Basile, garantire livelli di servizi ‘non minimi’, anzi prospettare percorsi politici per implementare ulteriori servizi". "Territori calabresi montani e piccoli Comuni dove vive oltre il 90% dei cittadini calabresi da anni ormai – denuncia la Fai Cisl - chiusi all’interno di un meccanismo micidiale, tra dissesto idrogeologico e depauperamento dei servizi. Una miscela esplosiva, un circolo vizioso che si traduce in uno spopolamento progressivo a causa della riduzione dei servizi essenziali e della totale assenza di interventi di tutela del territorio e con ripercussioni negative dal punto di vista economico, danni enormi e in molti casi perdite di vite umane". "Per uscire dalla logica infernale dei numeri e delle convenienze economiche, bisogna – sottolineano Francesco Fortunato e Daniele Gualtieri - introdurre una clausola sociale, per far sì che un ente pubblico come le Poste possa mantenere il servizio postale di Sorbo San Basile, nonché di altri Comuni; dal canto suo, la politica ha il compito, in generale, di sviluppare le aree interne che possono progredire solo con una forte presenza pubblica. Oggi più che mai è centrale e di fondamentale importanza la tutela e la valorizzazione delle aree interne, la salvaguardia del territorio e la presenza di servizi essenziali efficienti. Si deve trattare di una nuova politica e non del ritorno a certe pratiche che hanno caratterizzato il passato, il che implica relazioni responsabili tra enti pubblici, comuni, istituzioni, organizzazioni sindacali, associazioni, all’interno delle quali tutti devono fare la loro parte, con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise per mantenere e sviluppare i servizi, dando risposte immediate e non più rinviabili ai cittadini".
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