Serra, il seggio dell'Addolorata gela il sindaco Rosi: "Affermazioni senza fondamento"
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Dopo le polemiche seguite alle affermazioni del primo cittadino, Bruno Rosi, con le quali aveva aspramente criticato il seggio per aver scelto un complesso bandistico esterno alla cittadina della Certosa, giunge puntuale la replica del seggio priorale che stigmatizza le esternazioni del sindaco: «Sorprende che - ha affermato lo stesso priore Enzo Vavalà - prendendo di mira il seggio priorale dell'Arciconfraternita di Maria Santissima dei Sette Dolori, il sindaco Bruno Rosi si sia lasciato andare a dichiarazioni palesemente scorrette e prive di ogni fondamento. Scorrette, non perchè ogni cittadino non abbia il diritto di criticare le scelte di chiunque abbia un ruolo di gestione di interessi collettivi, ma perchè lo ha fatto arrogantemente nella sua veste di primo cittadino a cui non compete certo dare giudizi sull'amministrazione delle congreghe». «È chiaro a tutti – spiega il priore - e quindi tanto più dovrebbe esserlo a lui quale primo cittadino ed ex priore di una delle congreghe serresi, che una corretta gestione dei soldi pubblici impone oculatezza, trasparenza ed economicità e poco importa se al posto di un comune si amministra una confraternita religiosa». «Il fatto che, secondo Rosi, il complesso bandistico "Città di Serra San Bruno" non sia stato chiamato a "deliziare i festeggiamento in onore della Protettrice della città" non è assolutamente imputabile ad una scelta discrezionale del seggio priorale che, anzi, ha operato in piena legittimità scegliendo, tra i preventivi pervenuti da vari complessi bandistici, quello più economico a parità di prestazione musicale. Alla fine – spiega ancora Vavalà - ne abbiamo considerati solo 2 e, tra quello della Banda "G.Verdi" di Chiaravalle Centrale e quello del Complesso bandistico "Città di Serra San Bruno", c'erano 1600 euro di differenza». Tale scelta in termini esclusivamente ragionieristici è stata fatta, a dire di Vavalà, anche «a causa delle condizioni economiche derivanti dal precedente seggio priorale». Tuttavia «pur nella consapevolezza che il sindaco Rosi non comprende che, effettivamente, la scelta è stata dettata proprio da "un mero calcolo ragioneristico", ed altrimenti non si spiegherebbero le critiche giornaliere nei confronti del suo operato amministrativo, come, non si capisce il motivo per il quale scegliere una banda musicale piuttosto che un'altra, a parità di prestazione e a minore prezzo, non costituirebbe per Rosi "un episodio qualificante per Serra». «Farebbe meglio a chiedersi – tuona ancora - se sono qualificanti per la nostra cittadina i risultati della sua gestione. Il seggio priorale dell'Arciconfraternità dell'Addolorata proseguirà nel suo compito che è quello di amministrare in piena autonomia e trasparenza una delle più antiche e prestigiose congreghe della Calabria e tutto questo, si intende, con buona pace del sindaco Rosi». Infine lo stesso priore dopo aver ricordato come l'amministrazione comunale abbia permesso durante la notte bianca ed anche durante i festeggiamenti di SS. Assunta in Cielo, il disdicevole spettacolo di alcuni privati cittadini nell'arrostire salsicce proprio davati al portone della chiesa, e dopo aver evidenziato le principali criticità dovute ad una “non buona amministrazione” come la raccolta differenziata, la potabilità dell'acqua , il decoro urbano e l'isola ecologica, ha voluto ricordare direttamente alla persona del sindaco che:« Se oggi la nostra cittadina si trova in queste condizioni di certo non si deve a scelte oculate, ma certamente ad un modo di amministrare poco rispettoso di quelli che sono i crismi di un buon amministratore che altro non deve fare se non gli interessi delle persone amministrate. Quindi se il sindaco non è in grado di fare questo, io certamente non voglio e non posso seguire le sue orme». Alla fine preannuncia, se ce ne fosse il bisogno, di spostare la battaglia nelle aule dei tribunali «per tutelare il buon nome della nostra Confraternita».