Fabrizia, l'anno scolastico parte "insieme per una scuola che vuole crescere"

Parte all’insegna dell’armonia il nuovo anno scolastico nell’Istituto comprensivo di Fabrizia. A dare inizio ufficiale alle lezioni non c’è la classica campanella ma le note di un armonica che intona Vivaldi. Già, perché la musica è da sempre l’interprete universale che ha accompagnato l’uomo sin dai primi passi dando voce a speranze, sogni ed utopie. Cosi è per i gli alunni della scuola fabriziese che racchiude in grembo anche i plessi di Mongiana e Nardodipace. E se le note sono state Vivaldi il pentagramma è stato don Milani secondo cui “un ragazzo senza istruzione è come un passerotto senza ali”. Lo sanno bene i bimbi di Fabrizia che quelle ali le cercano per volare ma non fuggire, come una barca che anela il mare nonostante lo teme. A fare gli onori di casa il dirigente scolastico, Clelia Bruzzì, al primo incarico ma con le idee piuttosto chiare “sinergia scolastica”. «Insieme per una scuola che vuole crescere – ha sottolineato la Bruzzì – che vuole la collegialità e la condivisione scolastica. I dirigenti che mi hanno preceduto hanno avviato un percorso virtuoso e noi vogliamo proseguire su questa strada». A dare piena collaborazione alla riuscita della manifestazione tutte le insegnanti che con il loro contributo, insieme a quello del segretario Giovanni Procopio, permettono alla scuola di crescere costantemente all’insegna dell’avanguardia educativa e della tecnologia. L’occasione è stata anche quella, per il sindaco di Fabrizia, Antonio Minniti, di tornare sul dramma della viabilità, lanciando un appello al presidente del consiglio regionale, Nicola Irto e al consigliere regionale Arturo Bova, entrambi presenti all’evento. «Qui – ha detto Minniti – si rischia non soltanto un isolamento politico-istituzionale ma quello materiale di un’intera comunità». Lodi al corpo docente da parte del primo cittadino di Mongiana, Bruno Iorfida: «Un organico che garantisce una formazione al passo coi tempi». Il presidente dl consiglio regionale, Nicola Irto, alla scuola ci tiene e per questo ha sottolineato come «la politica deve partecipare più a manifestazioni come queste e meno a premi sulla legalità che poi non interessano a nessuno. Ci vogliono comportamenti concreti e una buona scuola rappresenta una lotta importante alla criminalità». Alla manifestazione presenti anche il direttore generale dell’Usr Diego Bouchè e il coordinatore dell’Usp Giuseppe Mirarchi. Poi tanti intermezzi di canti, balli e suoni di bimbi bravi e volenterosi. Insomma la scuola è cominciata ma con la consapevolezza che, come diceva Mark Twain, “la cultura è tutto quello che rimane quando i libri che hai letto te li sei dimenticati”.

 

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