Faida a Gerocarne: sequestrate dai Carabinieri armi trovate in casa di Rinaldo Loielo
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E' incessante il lavoro investigativo dei Carabinieri impegnati sul fronte delle indagini portate avanti sui gravi fatti di sangue che nel breve arco di due settimane hanno scosso l'area delle Preserre Vibonesi. I tentati omicidi di cui sono stati vittime i membri della famiglia Loielo rimangono sotto la lente d'ingrandimento dei militari dell'Arma della Compagnia di Serra San Bruno e della Stazione di Soriano che stamane sono entrati con decisione in casa del 24enne Rinaldo Loielo. Il giovane si trova ristretto ai domiciliari perché condannato nel processo che lo ha riconosciuto colpevole di detenere una bomba di tre chilogrammi rinvenuta due anni addietro. Un ordigno che, sulla scorta di quanto emerso nel corso dell'attività d'indagine, aveva esplicitamente richiesto Pantaleone Mancuso, soprannominato "Scarpuni" e personaggio considerato al vertice dell'omonimo clan di 'ndrangheta, per colpire pesantemente gli affiliati alla cosca Emanuele. Perquisendo l'abitazione di Rinaldo Loielo, ubicata in località Castania, ad Ariola di Gerocarne, sono stati trovati un fucile a pallettoni calibro 12, una pistola calibro 357 pronta all'uso e cinque munizioni. Presso l'appartamento oggetto di minuziosi controlli da parte dei Carabinieri guidati dal tenente Mattia Ivano Losciale, si trovavano pure Valerio e Rinaldo Loielo, rispettivamente di 21 e 20 anni, tra loro cugini e sfuggiti alle fucilate esplose contro di loro e Walter Loielo, che ha riportato ferite varie. Gli uomini in divisa li hanno invitati a seguirli in caserma per compiere ulteriori verifiche così da appurare con precisione la loro posizione in merito al possesso dell'arsenale scoperto stamattina.
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