Serra: Nessuna speranza per i lavoratori del call center

Il call center di Serra chiuderà i battenti. Nonostante le vibranti proteste di questi giorni, i lavoratori non sembrano avere alcuna possibilità di salvare il loro posto di lavoro. E’ quanto emerso, nel corso dell’incontro svoltosi presso il Ministero per lo Sviluppo Economico, dove la Abramo Custemer Care ha presentato, ai commissari di Infocontact ed ai sindacati, il suo dettagliato piano industriale. Acquisizione della Infocontact per 850 mila euro, presa in carico del Tfr maturato dai lavoratori da luglio 2014, fino al momento dell’acquisizione, nonché il mantenimento dei livelli occupazionali per 632 dipendenti. Questa la proposta della società del gruppo Abramo che ha, inoltre, ribadito la ferma determinazione a procedere alla chiusura delle sedi periferiche “perché non coerenti con il modello organizzativo della società acquirente”. Le proposte, com’era prevedibile, hanno trovato la netta contrarietà delle organizzazioni sindacali, in particolare della Cgil che ha giudicato irricevibile la proposta di accentrare tutte le attività su Lamezia Terme. Con la chiusura dei centri periferici, di fatto si procederebbe ad un surrettizio licenziamento dei lavoratori, i cui compensi non sono assolutamente sufficienti a coprire i costi di viaggio per raggiungere la sede lametina. La distanza, tra azienda e sindacati, per il momento è tale da rendere necessaria una nuova riunione in programma per il prossimo 2 marzo. Nel corso del nuovo incontro, saranno affrontati, inoltre, i problemi legati alla prevista riduzione dell’orario di lavoro ed all’azzeramento degli scatti d’anzianità. In attesa di capire la china che prenderà la vertenza, sembra piuttosto evidente che il destino dei lavoratori serresi è appeso ad un filo quanto mai esile.

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