Call center, i lavoratori scrivono a Oliverio

Di seguito, la lettera aperta inviata dai lavoratori al governatore Mario Oliverio.

Egregio Presidente Oliverio,

Le scriviamo per metterla a conoscenza della tragica situazione che si sta verificando nei confronti di 92  operatori Infocontact outbound con commessa Telecom dei call center situati nei territori vibonesi di  Serra San Bruno  e Stefanaconi. Come ben saprà, dopo il fallimento di Infocontact e dopo sei mesi di commissariamento, siamo arrivati all’acquisto, ormai imminente, della società, smembrata in due rami, Rende andrà a Comdata e Lamezia (della quale noi facciamo parte) andrà ad Abramo Customer Care. Nelle ultime settimane, tramite comunicati ufficiali da parte dei commissari straordinari, abbiamo appreso la notizia che i “centri periferici” verranno dismessi ed i lavoratori spostati nella sede di Lamezia Terme. 

Questa notizia ha decisamente portato sgomento tra gli operatori  che lavorano la commessa Telecom outbound, tra le altre cose la prima in Italia per volumi e fatturato. Nessuno di noi potrà permettersi di raggiungere tutti i giorni il posto di lavoro sito a molti km di distanza dagli attuali centri, da percorrere su strade da tutti note per le loro condizioni disastrose, non ci sono, quindi, le condizioni economiche e logistiche per recarsi in sicurezza nella nuova sede lavorativa. Apparteniamo ai tanti lavoratori con contratto co.co.co. , una modalità contrattuale che in realtà non garantisce nulla, non permette di mantenere le quotidiane spese familiari, non permettere di chiedere dei semplici prestiti o addirittura dei mutui, insomma,  non è  decisamente sinonimo di “futuro”. Questo ci porterà ancora una volta ad un innalzamento della percentuale di disoccupazione e in particolare andrà a toccare quella femminile e giovanile, visto che i centri sono costituiti per il 70% da donne.

La nostra non sarà una semplice lotta per salvare i "nostri centri". Sarà una lotta per salvare la dignità di ogni singolo operatore. Dietro ad una cuffia ci sono delle vite, ci sono padri e madri che portano a casa uno stipendio, a volte minimo, ma allo stesso tempo importante per i loro figli, ci sono giovani donne e uomini speranzose/i di realizzare i loro sogni, laureati che i loro sogni ormai li hanno chiusi nel cassetto!! Un piccolo centro e' vero, ma grande per il territorio come il nostro e soprattutto che rispecchia a pieno la società in cui viviamo, una società spesso dimenticata. Noi non dimentichiamo però i sacrifici e gli obiettivi raggiunti. Non ci faremo incantare da chi finge di averci salvato per poi costringerci a rinunciare. Saremo uniti per un unico obiettivo: salvare i nostri centri,  perché il lavoro e' un nostro DIRITTO... Darcelo e' un vostro DOVERE!!!!

Al momento la nostra è stata una lotta contro “nessuno”, abbiamo lottato da soli, ci sono state molte promesse e finte solidarietà, ma nessun aiuto concreto. Siamo pronti a difendere il nostro diritto di lavorare con qualsiasi arma. Presidente Oliverio ci rivolgiamo a Lei, fiduciosi, in quanto rappresentante di ogni singolo cittadino calabrese.

 

I lavoratori outbound dei centri periferici di Serra San Bruno e Stefanaconi

 

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.