Il sindaco che contrasta la prostituzione in Calabria: ecco cosa ha vietato con ordinanza
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L’obiettivo è quello di “prevenire ed eliminare gravi pericoli e comportamenti che minacciano la sicurezza urbana, la circolazione stradale, l’igiene e l’incolumità pubblica, offendono la pubblica decenza, ledono i diritti di libertà, dignità ed integrità della persona”. Il sindaco di Corigliano calabro Giuseppe Geraci conferma la sua ferma intenzione di contrastare la prostituzione e ripropone l’ordinanza che prevede la sanzione amministrativa di 500 euro per i trasgressori. Nello specifico, “su tutto il territorio comunale, nella pubblica via e su tutte le aree soggette a pubblico passaggio, con particolare riferimento alle seguenti strade: SS 106, SP 253, SP 196, SP 173 e SP 189, il lungomare-località Schiavonea ed alle strade ad esse adiacenti (e nelle relative pertinenze stradali) ove stazionano soggetti i quali, per le condizioni di posizionamento a margine della carreggiata, in atteggiamento atto ad attirare l’attenzione dei conducenti, appaiono dediti alla prostituzione, è fatto divieto ai conducenti dei veicoli che giungano in prossimità o in corrispondenza di detti soggetti: a) di rallentare, eseguire brusche frenate, procedere a passo d’uomo, eseguire qualsiasi manovra repentina di accostamento o di fermata per contrattare la prostituzione, in modo tale da determinare pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose, nonché disordine o turbativa alla circolazione stradale; b) far salire/scendere i medesimi soggetti dal veicolo che si conduce. La violazione si concretizza anche a carico della persona che, a piedi e nei luoghi sopra enunciati, contratta/concorda prestazioni sessuali a pagamento con soggetti che esercitano l’attività di meretricio”. Inoltre, è vietato “tenere abbigliamenti, comportamenti ed atteggiamenti indecorosi ed indecenti preordinati ad indurre la domanda di prestazioni sessuali a pagamento con conseguente interferenza con il regolare svolgimento della circolazione stradale”.
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