Comunali di Serra, Lo Iacono: "Il Comune sia monitorato"
- Written by Bruno Vellone
- Published in Primo Piano
- 0 comments
Il deputato del Partito democratico, Bruno Censore, leader indiscusso del centrosinistra serrese e vibonese, che ha introdotto la conferenza stampa convocata dai consiglieri comunali del centrosinistra contro l’amministrazione comunale, ha voluto subito sgomberare il campo dal ogni equivoco: «Il fatto che il Comune non sia stato sciolto non significa che gode dell’impunità. Per questo invitiamo sindaco ed amministratori, che sono con le valige in mano, a non fare scelte azzardate. Noi siamo qui ad esercitare la nostra funzione di forza politica affinchè si applichino le regole che garantiscono la legalità». Poi chiari riferimenti al «finanziamento per Santa Maria di 2 milioni di euro che hanno perso e che ora chiedono attraverso un mutuo» e ai voucher di 10 giorni lavorativi: «le elezioni non si vincono mortificando i lavoratori». Infine la stoccata finale: «i cittadini hanno capito che hanno amministrato male e ora devono andare a casa». A districarsi tra le delibere comunali il consigliere Pino Raffele che ha stigmatizzato l’operato dell’amministrazione comunale: «dopo un letargo di quattro anni e mezzo, stanno producendo atti superficiali e privi di valore giuridico che i cittadini pagheranno a caro prezzo». Poi entrando nel merito delle delibere comunali ha indicato i punti di presunta illegalità: «Buoni voucher dati senza regolamento, continue accensioni di finanziamento, rappresentano una farsa con la quale hanno ingannato e continuano ad ingannare i cittadini». A dare la spallata all’amministrazione comunale, chiamando in causa la Prefettuta e la Procura della Repubblica di Vibo Valentia, è stato il consigliere ed ex sindaco, Raffaele Lo Iacono che non ha usato mezzi termini: «intanto – ha detto – l’amministrazione comunale sta correndo ai ripari perché ha l’opinione pubblica contro. Il sindaco è stato, nei fatti, defenestrato, e loro continuano con l’accensione di mutui che di fatto li smentiscono quando andavano predicando che avevano trovato le casse comunali vuote». Ma Lo Iacono è stato ancora più duro e il sindaco Bruno Rosi, a suo avviso, non sarebbe altro che «un avventuriero». Poi ha circostanziato alcuni elementi che indicherebbero la male fede dell’amministrazione comunale: «con riferimento al bando dei vigili urbani – ha tuonato – hanno fatto in modo che al colloquio si presentassero persone a loro vicine; i voucher sono uno strumento per raccattare voti perché i lavoratori vengono reclutati senza chiedere un’adeguata documentazione e soprattutto senza un regolamento». E dulcis in fundo l’affidamento della raccolta dei rifiuti: «perché, dopo aver utilizzato diverse ditte nel corso di questi anni, affidare la raccolta dei rifiuti ad una cooperativa? Spero che il motivo non sia quello di ottenere uno scambio con qualche posto di lavoro per qualche amico in vista delle elezioni. Un servizio che costerà 35mila euro al mese senza però sapere dove verranno scaricati i rifiuti visto che l’isola ecologica è stata sequestrata». Secondo Lo Iacono «il Comune dev’essere monitorato su tutte le attività perché tutto sta avvenendo senza diffusione, concorrenza e trasparenza». «Sono fatti di una gravità inaudita – ha detto il segretario provinciale dei giovani democratici Luigi Tassone – nei confronti dei quali non si può tacere. L’amministrazione comunale sta quotidianamente contraendo mutui per finanziamenti che ha perso».