Serra, il vento sradica un albero secolare nella Certosa
- Written by Bruno Vellone
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Col maltempo dei giorni scorsi un albero scolare, uno splendido esemplare di noce, è stato sradicato e abbattuto dalla furia del vento nella Certosa di Serra San Bruno. All’interno della cinta turrita che protegge il monastero, infatti, vi è una porzione terreno che funge da frutteto. I monaco, dopo lo sradicamento dell’albero da noci, rimane li a contemplarlo rendendo omaggio al rapporto che, Bruno di Colonia, Fondatore dell’Ordine dei certosini aveva con la natura e col paesaggio. Proprio San Bruno nella “Lettera a Rodolfo il Verde” amico e prevosto di Reims, databile intorno al 1096, esalta la bellezza del paesaggio e della natura del territorio che diventerà Serra San Bruno, dove il Fondatore dell’Ordine dei certosini giunse ed edificò la sua la prima Certosa in Italia che ne conserva le reliquie e la seconda al mondo dopo la Grande Chartreuse di Grenoble. “In territorio di Calabria, con dei fratelli religiosi, alcuni dei quali molto colti, che, in una perseverante vigilanza divina attendono il ritorno del loro Signore per aprirgli subito appena bussa, io abito in un eremo abbastanza lontano, da tutti i lati, dalle abitazioni degli uomini. Della sua amenità, del suo clima mite e sano, della pianura vasta e piacevole che si estende per lungo tratto tra i monti, con le sue verdeggianti praterie e i suoi floridi pascoli, che cosa potrei dirti in maniera adeguata? Chi descriverà in modo consono l’aspetto delle colline che dolcemente si vanno innalzando da tutte le parti, il recesso delle ombrose valli, con la piacevole ricchezza di fiumi, di ruscelli e di sorgenti? Né mancano orti irrigati, né alberi da frutto svariati e fertili”.