Di seguito una nota trasmessa dal professor Antonino Gatto, Amministratore Unico dell'Atam (Azienda trasporti per l'area metropolitana) di Reggio Calabria.
In riferimento agli articoli apparsi sugli organi di stampa, relativamente alle vicende che riguardano l’Atam, desidero fornire un contributo di chiarezza decisivo e sufficiente ad impedire ogni inutile, quanto misera, speculazione politica. Speculazione ancora più deprecabile in un momento così delicato per la vita dell’Azienda. Lo scrivente Amministratore Unico è stato nominato dalla triade commissariale dopo avere partecipato ad un pubblico avviso e, unitamente ad un gruppo di collaboratori liberamente scelti, ha dovuto affrontare la richiesta di fallimento di Atam, legittimamente avanzata dalla Procura della Repubblica. Grazie all’intervento della Magistratura, ha quindi potuto avviare, non senza resistenze e pressioni interne ed esterne, un risanamento che, mi auguro, possa essere sempre più radicale.
Nell’anno 2014 l’Azienda ha realizzato, nell’ambito della gestione caratteristica, un utile di circa €. 2.000.000 e tale risultato sarà replicato, probabilmente, nell’anno in corso. Per la prima volta, dopo anni, gli stipendi ed i relativi contributi previdenziali di Maggio 2015, sono stati pagati regolarmente. A seguito dell’entrata in vigore della Legge n°190/2012 (Piani di prevenzione della corruzione), l’Azienda era tenuta all’adeguamento delle procedure di controllo alle prescrizioni di legge, la cui inosservanza è gravemente sanzionabile. Quindi, si è dato avvio, ai sensi del D.Lgs. n°163/06 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture) e del relativo Regolamento Aziendale - pur potendo direttamente individuare il professionista da incaricare - ad una procedura comparativa di offerte, individuando in quella formulata dal Dott. Emiliano Clementi la più adeguata alle aspettative e alle necessità dell’azienda. Tenuto conto, peraltro, l’esperienza già maturata dallo stesso con Società dello medesimo settore (TPL), ed in particolare quale Sindaco dell’Atac di Roma. Il compenso previsto è stato fissato in €. 21.000 (Euroventunomila), di gran lunga inferiore a quello corrisposto da Aziende di similare grandezza, per attività di uguale genere, e compatibile con le economie realizzate dall’Azienda all’interno del Piano di risanamento. La scelta è avvenuta in forza di tali ragioni, senza alcun coinvolgimento del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale. Le speculazioni politiche avviate su questa vicenda, sono evidentemente indirizzate a paralizzare il processo di cambiamento in corso e mantenere in vita sacche di inefficienza e rendite di posizione efficacemente contrastate sino a questo momento. O ancor peggio, sono volte a provocare, per oscuri interessi, il fallimento di un’Azienda fondamentale per la città di Reggio Calabria. L’augurio è che alla vigilia dell’udienza di discussione dell’istanza di fallimento prevalga un senso di responsabilità collettiva tra tutti gli attori in campo, uniti nella comune battaglia per la salvezza dell’Azienda. I giorni che ci separano fino al 18 p.v., ci consentono ancora di mettere al bando interessi e pettegolezzi di bassa lega e di privilegiare il senso di appartenenza alla città e al bene comune.