Sigilli a cava abusiva su terreni confiscati alla ’ndrangheta

I carabinieri forestali della Stazione di Melito Porto Salvo (Rc), supportati dal Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare forestale (Nipaaf) di Reggio Calabria e da altri reparti dell’Arma, su mandato della Procura della Repubblica reggina, hanno sequestrato, in località “Zinzoluso”, gli impianti ed i mezzi meccanici al servizio di una cava di materiale inerte che operava da oltre 20 anni, su terreni confiscati nel 1999 alla cosca “Iamonte” e trasferiti al patrimonio del Comune di Melito di Porto Salvo, che avrebbe dovuto destinali a progetti di utilità sociale.

Dagli accertamenti è emerso che i terreni non sarebbero mai stati destinati a tale scopo, bensì lasciati nella disponibilità della ditta di inerti che, negli anni, ha continuato ad operare indisturbata, cavando abusivamente un’enorme quantità di materiale ed alterando irrimediabilmente la morfologia dei luoghi, in un’area peraltro destinata dal Piano urbanistico comunale a  zona agricola e sottoposta al vincolo paesaggistico.

I carabinieri forestali hanno ricostruito l’intera vicenda, denunciando tre persone che, a vario titolo, avrebbero operato nella cava

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Estrazione abusiva di materiale inerte: sequestrate due cave, denunciate sei persone

Bisignano - I Carabinieri forestali delle Stazioni di Acri, Cerzeto e Cosenza, su disposizione del gip del Tribunale bruzio, hanno sottoposto a sequestro preventivo due aree situate in località “Chio” del comune di Bisignano, nelle quali sarebbe stata praticata abusivamente l'estrazione di materiale inerte.

L'emissione del provvedimento è avvenuta al termine di un’indagine condotta dal Reparto Forestale di Acri che ha fatto emergere l'emissione da parte di due amministratori pubblici del comune di Bisignano, di provvedimenti autorizzativi illegittimi in favore dei legali rappresentanti di due ditte edili impegnate nel movimento terra e nell'estrazione e vendita di materiale inerte, che con l'espediente della messa in sicurezza dei due siti estrattivi dismessi avrebbero utilizzato illecitamente le cave.

L'estrazione del materiale sabbioso sarebbe, quindi, avvenuta in assenza di una valida autorizzazione e con la complicità di proprietari e comodatari delle aree sottoposte a sequestro. In seguito a tale attività, nei giorni scorsi è stato eseguito il sequestro delle due cave che si estendono su una superficie di oltre sei ettari.

Contestualmente sono state denunciate sei persone, tra amministratori, proprietari e amministratori di ditte. 

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Sequestrata cava abusiva, denunciato il proprietario

Durante un controllo del territorio eseguito in contrada "Castello", i carabinieri forestali della Stazione di Corigliano Calabro, hanno posto sotto sequestro una cava sulla quale era stata avviata una coltivazione d’inerti, in assenza delle previste autorizzazioni.

Inoltre, nell’area era presente, anche, un impianto, in piena attività, di cernita, vagliatura, frantumazione e lavaggio degli inerti estratti, privo di autorizzazione allo scarico dei reflui industriali ed alle emissioni di polveri in atmosfera.

Il controllo, che ha portato alla denuncia del proprietario della struttura, si è quindi concluso, con il sequestro della cava, dell’impianto di lavorazione e di una pala meccanica.

 

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Apre una cava in un'area protetta, denunciato

Durante un servizio di controllo del territorio effettuato in località Monte Mutolo contrada “Pachina” di Canolo, i carabinieri della Stazione Parco di Gerace, hanno deferito in stato di libertà F.G., 69enne del posto.

L’uomo, già noto alla forze dell’ordine, è accusato di aver adibito a cava un terreno ubicato nel Parco nazionale d’Aspromonte.

Al momento del controllo dei militari, erano in corso scavi di materiale lapideo con l’utilizzo di un escavatore, successivamente posto sotto sequestro.

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Sequestrata cava abusiva, denunciate tre persone

I carabinieri forestale delle Stazioni di Castrovillari e Corigliano, durante una attività di controllo coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari nel Comune di Spezzano Albanese, hanno sottoposto a sequestro un’area utilizzata per la coltivazione e l’esercizio di una cava di circa 2 mila metri quadrati.

In particolare, giunti in una proprietà privata situata in località Stragolia Piccola, i militari hanno individuato la cava al cui interno era in corso un prelievo di inerti con l’ausilio di un escavatore e di un autocarro.

Una volta bloccato il prelievo, sono stati avviati gli accertamenti che hanno permesso di riscontrare che l'estrazione del materiale era stata effettuata senza alcuna autorizzazione.

I carabinieri forestale hanno, quindi,  apposto i sigilli per impedire la prosecuzione delle attività di scavo. Contestualmente sono stati sequestrati, anche, i due automezzi.

Denunciate, infine, tre persone, ovvero, il proprietario del fondo ed i proprietari dei due mezzi usati per il prelievo del materiale. I tre dovranno rispondere rispondere di concorso nel reato di attività estrattiva non autorizzata.

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I carabinieri forestale sequestrano una cava e due automezzi

I carabinieri forestali della Stazione di Castrovillari hanno posto sotto sequestro una cava dismessa in località “Simeone” nel comune di Spezzano Albanese.

Durante un'attività di controllo, i militari hanno accertato all’interno della cava la presenza di persone che, con l’ausilio di due mezzi, un escavatore e un autocarro, stavano prelevando materiale inerte.

Le indagini hanno permesso di scoprire che l’attività di estrazione era effettuata senza alcun tipo di autorizzazione e che la documentazione esibita dai responsabili aveva come oggetto lavori di altra natura e in altro luogo.

I carabinieri forestali hanno, quindi, proceduto al sequestro preventivo dell’area e di due automezzi rinvenuti sul posto.

Contestualmente sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria il proprietario di una ditta edile e l’autista dei mezzi.

I carabinieri forestali sequestrano una cava

I militari della Stazione carabinieri forestale di Cosenza con il supporto dei colleghi di Montalto Uffugo, hanno proceduto a dare esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di una cava per l’estrazione di materiale inerte attualmente in coltivazione in località Costiera – Borgo Partenope nel Comune di Cosenza.

La cava oggetto del sequestro è stata realizzata su terreni sottoposti a vincolo paesaggistico ambientale in quanto area formata da bosco misto di roverella con presenza di corbezzolo, orniello ed erica arborea e area ricadente nella fascia di rispetto estesa 150 metri del sottostante fiume Ispica.

Le indagini, condotte dai carabinieri forestale di Cosenza, hanno portato alla emissione del decreto di sequestro preventivo dell’area di cava e la contestazione del relativo reato di violazione delle “Norme per la tutela dei beni culturali e del paesaggio”.

A seguito di tale indagini due imprenditori sono stati deferiti per il reato di coltivazione di cava in area vincolata paesaggisticamente in assenza di nulla osta paesaggistico ambientale.

Con tale attività è stata effettuata una rilevante modifica dell’originario stato dei luoghi che hanno subito, al fine di procedere all’estrazione di materiale inerte per un quantitativo stimato di circa 250 mila metri cubi, il disboscamento di  una vasta area posta sul versante destro del tratto finale del fiume Ispica, influente del fiume Cardone ed è interamente composta dai tipici soprassuoli boscati rinvenibili sulle colline a sud di Cosenza.

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Sequestrata area adibita a cava: indagini in corso

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno posto sotto sequestro una cava nel comune di Terranova da Sibari, dove è stato prelevato abusivamente materiale inerte costituito da rocce da scavo e sabbia.

Dagli accertamenti eseguiti si è appurato che la cava è dismessa da diversi anni e che il prelievo è stato effettuato nei giorni scorsi alterando lo stato dei luoghi e cercando di occultare attraverso la copertura degli stessi le zone interessate al prelievo. Attualmente si sta indagando al fine di individuare gli autori del furto del materiale.

Particolare attenzione viene posta in questo territorio dal personale del Corpo Forestale al fine di preservare lo stesso da attività abusive al fine di evitare deturpamenti e danneggiamenti dello stesso. 

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