XVI Rassegna del dolce artiginale reggino, un trionfo di golosità. Grande successo per Apar e Confartigianato

Palazzo "Campanella" trasformato in una immensa astronave dei sapori, in grado di far viaggiare i tanti visitatori e appassionati che ne hanno affollato gli spazi espositivi, lungo le vie del gusto dolciario che attraversano la galassia della tradizione pasticcera reggina.

Un trionfo di golosità e maestria decorativa ha entusiasmato il pubblico della XVI rassegna del dolce artigianale ospitato nella sede del Consiglio regionale e organizzato dall'Apar, l'associazione che raduna le eccellenze della pasticceria reggina e da Confartigianato Reggio Calabria. Un connubio, quello tra Apar e palazzo “Campanella”, rinnovatosi anche quest'anno all'insegna di una stretta sinergia tesa a valorizzare e rilanciare, a livello nazionale e internazionale, una delle punte di diamante della tradizione enogastronomica locale, ovvero la pasticceria.

Una collaborazione che, come ricordato dal presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto, “punta al consolidamento di una partnership istituzionale capace di esaltare uno degli aspetti più positivi e apprezzati nel mondo delle nostre attività produttive artigianali. Noi siamo convinti che la pasticceria artigianale possa fungere da forte strumento di promozione turistica del territorio. Al giorno d’oggi il turismo è fortemente legato all’enogastronomia, ma anche al concetto di “esperienza”. Un turismo esperienziale nel quale assaggiare un dolce significa conoscere la storia, le tradizioni, i sapori di un popolo. E’ questo che serve alla Calabria e alla Città metropolitana di Reggio - ha evidenziato il presidente di Palazzo “Campanella” - per continuare il proprio percorso di crescita dal punto di vista ricettivo, oggi prevalentemente fondato sull’attrattiva dei beni naturalistici e culturali”.

In questo percorso è attivamente impegnata da anni l'Apar, attraverso un'opera instancabile di promozione e tutela della realtà economica, produttiva e occupazionale che ruota intorno a questo importantissimo segmento dell'enogastronomia locale.

"Lo sforzo dell'Apar - ha spiegato il presidente Angelo Musolino - è quello di far conoscere le nostre tradizioni ad una platea sempre più ampia, in Italia e nel mondo. Con questo evento abbiamo scommesso su due dolci, una torta e il gelato legati a due gusti tipici. La “zuppa inglese” innanzitutto, che è un dolce a cucchiaio che anticamente si faceva nelle pasticcerie e anche in casa. E poi abbiamo puntato sul gelato “crema reggina” che è uno dei gusti che meglio indentifica Reggio Calabria, abbinato ad un altro gusto tipico della nostra tradizione, quale è il torrone”.

Particolarmente apprezzate, inoltre, le vetrine esposte dai soci Apar con tutte le proposte della tradizione dolciaria natalizia. A farla da padrone, in particolare, il panettone artigianale realizzato con materie prime di alta qualità. Un punto quest'ultimo, su cui Apar sta insistendo con grande decisione. “Quest'anno - ha aggiunto Musolino - abbiamo fatto numerose iniziative, anche in questa direzione, in ambito nazionale ed estero. Chiudiamo il 2017 con un bilancio estremamente positivo e lungo questa strada intendiamo muoverci anche nel 2018”.

Ad animare la giornata è stato poi il contest (organizzato da Apar in collaborazione con Conpait Gelato e Siga Associazione Italiana Gelatieri) che ha visto protagonisti 15 pasticceri in una sfida per la preparazione della torta zuppa inglese e del gelato crema reggina e torrone.

Una competizione che ha visto sfilare tanti elaborati al tavolo della giuria capitanata da Angelo Musolino, presidente Apar e composta dai maestri Gaetano Vincenzi, Davide Destefano, Rosario Leone D'angelo, Riccardo Fazzolari, Vincenzo Cundari e Paolo Macheda.

Ad imporsi, al termine del concorso, sono stati la gelateria “Boccaccio” di Cannitello (prima classificata), la gelateria di Pasquale Monteleone di Pizzo Calabro (seconda classificata) e la gelateria pasticceria “Fratelli Giordano” di Reggio Calabria (terza classificata).

Altri due premi speciali sono poi andati alla pasticceria “Dolci pensieri” di Reggio Calabria (migliore presentazione torta) e alla gelateria “Matteotti” (migliore presentazione spumone).

Regione Calabria: venerdì la relazione annuale del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Antonio Marziale

“Venerdì 23 giugno, alle ore 17.30, nell’Aula Monteleone di Palazzo Campanella, sede del Consiglio Regionale della Calabria, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Antonio Marziale illustrerà la relazione annuale del suo operato a tutela dei minorenni.

Interverranno Nicola Irto, presidente del Consiglio Regionale e il Governatore Mario Oliverio. A coordinare i lavori, sarà il giornalista Paolo Toscano, caporedattore della redazione reggina della Gazzetta del Sud.

“La Relazione – spiega Marziale – è un atto dovuto, contemplato dalla legge istitutiva del Garante, ma riveste un’importanza sociale non indifferente perché in essa sono racchiusi i bisogni dei nostri bambini, le lacune del territorio nel garantire loro i diritti fondamentali, così come le risposte che si è riusciti a dare, ed è nel mio stile non consegnare uno sterile documento agli addetti ai lavori, cioè ai consiglieri regionali, bensì all’opinione pubblica, perché anch’essa ha il diritto-dovere di sentirsi partecipe nell’azione di tutela dei più piccoli”.

Per il Garante: “è altresì necessario che partecipi la classe politica, che rappresenta la Calabria non solo a Palazzo Campanella, ma al Parlamento nazionale ed europeo fino ad oggi, per la gran parte delle sue componenti, sorda ad ogni richiamo del Garante, che è voce dei bambini ad essere ascoltati e aiutati”.

“Era il 12 novembre 2004, quando con legge numero 28, il Consiglio regionale, allora presieduto dall’on. Giuseppe Bova, istituiva il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, ruolo che sono stato chiamato a ricoprire il 19 aprile 2016 – conclude Marziale – ed è bene che la classe politica e l’opinione pubblica conoscano dettagliatamente il suo operato così da compartecipare ad un processo di tutela che abbisogna di tutti indistintamente”.

Per partecipare è necessario prenotarsi, inviando una e mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mario Magno (Gruppo Misto) su sovraffollamento carceri e nuova casa circondariale a Lamezia Terme

Riaprire la casa circondariale di Lamezia Terme e costruire un nuovo istituto penitenziario nella città della piana”. E’ quanto chiede il consigliere regionale Mario Magno in un ordine del giorno presentato a palazzo Campanella con il quale "impegna il Presidente Oliverio e la Giunta regionale a sollecitare il Governo a provvedere alla riapertura della Casa Circondariale di Lamezia Terme e fare inserire nel Piano Nazionale degli Istituti Penitenziari la realizzazione di un nuovo carcere nel predetto Comune.

Inoltre - fa sapere Magno - della problematica, ho investito, per un’eventuale collaborazione istituzionale, i parlamentari calabresi, trasmettendo agli stessi l’ordine del giorno presentato. Di fronte all’annoso problema del sovraffollamento degli istituti penitenziari calabresi, la soppressione del carcere di Lamezia Terme - sottolinea il consigliere - è stata una decisione priva di alcun fondamento logico anche in considerazione del fatto che la criminalità organizzata è particolarmente presente nel territorio della città della piana ostacolandone lo sviluppo sociale ed economico. Oggi la casa circondariale di Lamezia Terme, di proprietà del Ministero della Giustizia, risulta colpevolmente inutilizzata”.

“L’atavico problema del sovraffollamento delle carceri determina, inoltre, la necessità di affrontare l’emergenza puntando alla costruzione di nuove strutture e, quindi, sarebbe opportuno inserire nel Piano Nazionale degli Istituti Penitenziari – prosegue Magno - la realizzazione di una nuova casa circondariale nel Comune di Lamezia Terme sia per la sua posizione baricentrica al servizio della Regione, dotata tra l’altro di importanti servizi infrastrutturali, che per la necessità di tutelare un territorio dove la criminalità organizzata è particolarmente invasiva”.

“Il problema dei detenuti in esubero nelle carceri calabresi è reale. Basti pensare che su dodici istituti penitenziari presenti sul territorio regionale ben sette, oltre il cinquanta per cento, risultano sovraffollati”. “Inoltre occorre ricordare - aggiunge l’esponente politico - che la tendenza del sovraffollamento delle carceri, dopo un rallentamento avvenuto 2014, è risultata in netta ripresa nel periodo compreso tra dicembre 2015 e dicembre 2016. In base a dati aggiornati a dicembre 2016 i detenuti coinvolti nel sovraffollamento, cioè quelli che sono ristretti nelle carceri calabresi, sono 1.637, costituendo il 60,58% del totale dei detenuti presenti che ammontano a 2702 unità. A questo quadro allarmante si aggiunge la cronica carenza del personale del Corpo di Polizia Penitenziaria che va necessariamente incrementato in quanto – osserva l'esponente politico - risulta inferiore rispetto alla pianta organica e determina rilevanti problemi nella gestione delle case circondariali”.

“Mi auguro che il presidente Oliverio e la Giunta – conclude MarioMagno – si attivino tempestivamente: la tutela della dignità dei detenuti e i problemi relativi alla sicurezza e al sovraffollamento delle carceri esigono una pronta risposta da parte delle istituzioni. Un incremento nel numero del personale della Polizia Penitenziaria, l’utilizzo dell’attuale casa circondariale di Lamezia Terme e la costruzione di un nuovo istituto penitenziario nella stessa città soddisfano questa esigenza”.

 

 

 

ll L’Ufficio Stampa

 

Calabria, la Commissione regionale dà il via libera alla legge contro la 'ndrangheta

La Commissione contro la ‘ndrangheta in Calabria, riunitasi ieri a Palazzo Campanella sotto la presidenza di Artuto Bova, ha avviato i propri lavori con le audizioni di Gianni Votano, rappresentante Progetto Alef e di Amelia Stellino, coordinatrice movimento Slot Mob Calabria, che hanno offerto il loro contributo sulla complessa e delicata tematica della gestione del credito e sull’antiusura.

Successivamente, l’organismo consiliare ha espresso parere favorevole all’unanimità alla proposta di legge n. 214/10^ che vede proponente lo stesso presidente Bova con i consiglieri Cannizzaro, Nicolò, Graziano, Romeo, Neri, Arruzzolo e Giudiceandrea, in merito agli interventi regionali per la prevenzione ed il contrasto della criminalità organizzata e per la promozione di una cultura della legalità e l’economia responsabile.

 “Con questo parere favorevole – spiega Arturo Bova-, si registra un ulteriore passo avanti nell’iter legislativo che dovrà portare all’approvazione definitiva della cd. legge anti ‘ndrangheta. Ma la seduta odierna è stata significativa anche per quanto riguarda il primo punto all’ordine del giorno per la costituzione di un tavolo tra tutti i protagonisti del credito al fine di proporre una rivisitazione anche a livello nazionale delle regole di accesso. Le cooperative che si occupano di beni confiscati, gli imprenditori vittime di mafia, gli stessi giovani che, per la prima volta, si affacciano al mondo del lavoro con iniziative personali – aggiunge Bova-, devono essere messi in condizione di poter contare su un sostegno finanziario che, fino ad, oggi, risulta invece caratterizzato da una serie di ristrettezze che di fatto impediscono loro di muovere liberamente i primi ed importanti passi”.  

La Calabria e la finta opposizione del centrodestra che rappresenta il nulla

Al centro(destra) devono essere apparsi gli spiriti, e comunque la cosa ha del miracoloso: i consiglieri regionali del… ih, dei due gruppi ostili di oppos… ih, diciamo di minoranza, si sono incontrati per dire qualcosa su Oliverio. Qualcosa, piano piano, gentilmente, senza impegno; e, soprattutto, senza mai entrare nei particolari. Più o meno dei discorsi da pianerottolo, da scompartimento di seconda classe: mormorazione generica.

 Dicono che Oliverio non ha fatto niente, ed è vero, è proprio così; ma non c’è bisogno di beccarsi uno stipendione per ripetere quello che qualsiasi sfaccendato ciancia nella fila al supermercato. Da un consigliere regionale ci aspetteremmo riferimenti precisi a questo o quello.

 Dicono che Oliverio non spende i fondi europei: ma siccome sono di centro(destra), hanno una coda di paglia di dodici metri, perché Nisticò, Chiaravalloti, Scopelliti li hanno spesi come Oliverio, cioè niente.

 Dicono che il Consiglio non viene coinvolto: ma le due ultime riunioni sono durate un quarto d’ora, certo per ordine del giorno del presidente di sinistra; ma cosa vietava a un consigliere di centro(destra) di chiedere la parola e discutere due o tre ore? O era sera, e la cena impelleva? O non sapevano che dire?

 Insomma, i consiglieri dei due gruppi di centro(destra) stanno a scaldare i banchi e a riscuotere. Colpa loro, ovvio; ma c’è una causa politica profonda.

 I rappresentanti, infatti, per definizione rappresentano qualcosa; e se questo qualcosa non c’è, essi non possono rappresentare nulla. Non esiste, in questo momento, alcun centro(destra), e tanto meno centrodestra, in Italia; e in Calabria, ancora meno. Se ci fosse qualcosa di simile, ci sarebbero tessere, sezioni, riunioni, discussioni, critiche, proposte… Siccome non c’è niente da rappresentare, i rappresentanti stanno lì a rappresentare il niente.

 Intanto Oliverio canta vittoria, e la Calabria è l’ultima d’Europa.

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Morrone e Salerno (Fi): "Romeo e Giudiceandrea guardino in casa propria"

“Il Presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Alessandro Nicolò,  ha voluto soltanto puntualizzare ciò che è patrimonio comune, consolidato e riaffermato nell’ultima Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, e non fare polemica fine a se stessa, come affermano strumentalmente i consiglieri di maggioranza Giudiceandrea e Romeo. Il nostro Capogruppo ha posto un problema certamente istituzionale, afferente ad una questione di metodo e non di merito, non si comprendono, dunque, i motivi per cui il Presidente Scalzo abbia deciso di disattendere quanto confermato a margine della suddetta Conferenza – in un suo comunicato stampa – che “in questa fase di campagna elettorale … il Consiglio non si occuperà di temi sensibili sul piano politico … i lavori saranno, pertanto, destinati ad alcuni adempimenti di natura squisitamente istituzionale”. Lo affermano in una dichiarazione congiunta i consiglieri di Forza Italia, Ennio Morrone e Nazzareno Salerno. “Intendiamo, a questo punto, ribadire il nostro convincimento: la convocazione del prossimo 20 maggio non ha i caratteri di profilo istituzionale tale da poter essere motivata o giustificata”. “Chi invece tenta di alzare i toni – continuano Morrone e Salerno – anziché concorrere ad una discussione serena e proficua per stabilizzare l’attività consiliare, sono proprio i due colleghi di maggioranza, ai quali, peraltro, va riconosciuta la buona fede della prima esperienza assembleare. Detto ciò, e per tornare al nocciolo della discussione, l’Assemblea, se non per questioni di particolare urgenza, durante le campagne elettorali, non è stata mai convocata per discutere solo di mozioni o interrogazioni, argomenti sicuramente importanti, ma certamente, come riconosciuto erga omnes, di valenza politica. Che dire, allora? Che la seduta consiliare del 20 maggio è stata sollecitata dal ‘carattere’ di urgenza istituzionale? E per quali materie? Infine, invitiamo i colleghi Romeo e Giudiceandrea, che pur stimiamo, lanciatisi in maniera ‘brilliant’ – ovviamente è un eufemismo  - impropriamente ad analizzare le recenti performance elettorali di Forza Italia, a guardare in casa propria laddove certamente non si registrano condizioni di agibilità politica tali da poter far stare tranquillo Oliverio e la sua maggioranza, in un contesto in cui si evidenziano giornalmente distanze oceaniche tra la Calabria e il Governo nazionale”. 

"Poltronificio" Campanella. Le 97 nomine del Consiglio regionale

La politica è un teatro. Un proscenio sul quale si alternano commedia e tragedia. Un teatro sospeso tra Pirandello e Ionesco, tra personaggi in cerca d’autore e surreali figure dell’assurdo. A studiarla, a cercare di leggerla nelle pieghe, viene quasi d’ammattire perché è diventata doppia. Gli interpreti riescono, con grande disinvoltura, a declinare tutto in due modi distinti e diversi. Se un povero diavolo chiede un aiuto, una mano per sbarcare il lunario, si sente rispondere, sempre, allo stesso modo, “non ci sono soldi”. Quella stessa greppia, vuota per il cittadino comune, diventa invece inesauribilmente piena quando c’è da sistemare un amico, un lacchè, un sodale o un cortigiano. Un occhio di riguardo, poi, i politici, che alla sacralità della famiglia tengono sopra ogni altra cosa, ce l’hanno sempre quando bisogna sistemare un figlio, un fratello, uno zio, un cugino o un nipote. I tempi sono quelli che sono, ma per gli altri. Che dire poi delle schermaglie tra maggioranza e minoranza. Quando l'una è al governo, l'altra ne denuncia le nefandezze, le ruberie, le clientele. Appena si ribaltano i ruoli, la minoranza diventata maggioranza si esercita nelle stesse prassi contestate fino al giorno prima. In questo, la Calabria non fa accezione. C’è un campo, però, nel quale la politica nostrana eccelle e si distingue, la fantasia. In una Regione povera, non è facile sistemare amici e parenti. Sarà facile in Lombardia, forse, in Calabria, no di certo. Qui bisogna fare i salti mortali per riuscire ad inventarsi qualcosa. Ma non un lavoro, con quello, più che proseliti si attirano inimicizie. Quel che serve è un bel posto, uno di quelli in cui si fatica poco e magari si guadagna tanto. D’altronde, pare essere questo il motivo per cui è stata istituita la Regione. Per capire quanto, nel corso degli anni, i rappresentanti che siedono a palazzo Campanella si siano spremuti le meningi, pur di creare poltrone da spartire, basta leggere la deliberazione n. 9/2015 con la quale l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha avviato l’iter per procedere alle “Nomine di competenza del Consiglio Regionale”. In calce all’atto c’è un interminabile elenco di Enti, fondazioni, “coordinamenti” di cui si fa fatica a comprendere l’utilità e la funzione. Molti sembrano veri e propri carrozzoni, di cui la gente comune che ne sostiene i costi, non ha mai sentito parlare. Scorrendo il lungo elenco si scopre che in Calabria esiste il “Comitato di coordinamento dell’associazione ‘Teatro Calabria’”. Un coordinamento per sua natura ha bisogno di coordinatori e per non farli mancare, il Consiglio regionale ne nominerà due. Il teatro, in quella che fu la Magna Grecia, è importante quindi s’è pensato d’istituire, anche un “Comitato di esperti per la programmazione e lo sviluppo regionale dell’attività teatrale”, per il quale sarà necessario nominare 5 componenti. Ma non 5 persone qualunque, non i primi che passano per strada, 5 “membri di acclarata competenza e prestigio nazionale ed internazionale”. Insieme al teatro, c’è pure la storia, il cui recupero è stato affidato allo “Istituto per le antichità calabresi classiche e bizantine”, nel quale, in rappresentanza del Consiglio regionale, siederanno due componenti. Ma la Calabria non è solo storia e spettacoli teatrali, è anche lavoro. Di questo si occupa la “Consulta regionale per la difesa delle professioni”, della quale andranno a far parte 3 componenti di nomina consiliare. Il lavoro nasce, anche, dalla valorizzazione dell’agricoltura, quindi, oltre ai consorzi per la tutela del Cedro e del Bergamotto, è stata creata la “Casa degli oli extravergine d’oliva di Calabria” nella quale, il Consiglio regionale manderà ad “abitare” un presidente e due componenti del consiglio d’amministrazione. Per tutelare l’agricoltura va salvaguardato l’ambiente ed all’uopo è stata istituita la commissione che si occupa di stabilire la “metodologia di misura del rumore dell’Aeroporto ‘S. Anna’ di Isola Capo Rizzuto” nella quale prenderà posto un rappresentante regionale. Insieme alla fantasia non è mancata neppure la lungimiranza. Posta al centro del Mediterraneo, la Calabria si è dotata di una sua politica estera, la quale, si sa, non si fa da sola. Per questo verranno nominati 6 esperti destinati ad occuparsi del “Nucleo tecnico della cooperazione e relazioni internazionali”. In totale, saranno 35 gli organi nei quali gli inquilini di palazzo Campanella designeranno i loro rappresentanti. Certo, si dirà che sono un’eredità che arriva dal passato, ma sarebbe stato un bel segnale di discontinuità cancellarne almeno qualcuno. Diversamente, i calabresi saranno autorizzati a pensare che sono cambianti gli attori ma non il copione. Anche perché, dall’atto deliberativo non è dato sapere se e quanto costerà l’esercito che andrà ad occupare le 97 poltrone da assegnare. Con buona pace della trasparenza e della Spending rewiew.

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Il Pd e le " Donne nella Calabria che cambia"

“Le donne nella Calabria che cambia”, è il titolo di un incontro-dibattito promosso dal Gruppo regionale del Pd che si terrà domani venerdì 6 marzo alle ore 10.30 nella sala “Giuditta Levato” di Palazzo Campanella in vista della “Giornata Internazionale della Donna”. Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo, che ha “fortemente voluto questa iniziativa”, nell’anticipare i contenuti dell’incontro, parla di “Nuova stagione per le politiche di genere inaugurata in questa legislatura. Un primo importante punto di partenza è stato la modifica dello Statuto che introduce il rispetto della rappresentanza di genere in seno alla Giunta regionale. Il nostro impegno - ha aggiunto Romeo - proseguirà nel segno di assicurare pari chance anche nell’accesso alle cariche elettive. Nell’occasione - ha aggiunto - si parlerà anche delle proposte per l’attivazione di politiche di pari opportunità in tutti i settori, specialmente nel campo della promozione del lavoro femminile. L’obiettivo - ha concluso - è quello di costruire una Calabria migliore”. All’incontro - che sarà coordinato dalla giornalista Anna Briante - interverranno: l’on. Enza Bruno Bossio, la consigliera regionale di parità Maria Stella Ciarletta, l’on. Stefania Covello, la presidente provinciale CIF - Centro Italiano Femminile Angela Laganà, la senatrice Doris Lo Moro, il segretario generale Cgil Locri-Reggio Calabria Mimma Pacifici e Tonia Stumpo del Coordinamento nazionale Donne Pd. Concluderanno i lavori: Sebi Romeo, Ernesto Magorno, segretario regionale dei democratici e Antonio Scalzo, presidente del Consiglio regionale.

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