Abusi sessuali su un bambino di 11 anni: la Polizia cattura il sospetto "orco"
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La Sezione "Reati contro la persona, in danno di minori e sessuali" della Squadra Mobile, a conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, nella giornata di ieri ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di P.C., 63 anni, ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata in danno di un minorenne di 11 anni Gli uomini della Squadra Mobile - in brevissimo tempo - hanno fatto luce su una presunta storia fatta di reiterati abusi e violenze sessuali, di cui sarebbe stata vittima per circa due anni il bambino. Le indagini sono scaturite grazie al coraggio di una giovane mamma, la quale aveva notato qualcosa di strano nel comportamento di P.C., denunciando immediatamente i fatti agli uomini della Squadra Mobile. Le dichiarazioni della donna sono state sufficienti per far comprendere la gravità dei fatti denunciati, pertanto, sono partiti gli approfondimenti investigativi condotti dalla Squadra Mobile reggina con il coordinamento della Procura della Repubblica. L’attività investigativa ha permesso di accertare, secondo gli inquirenti, che l’uomo, quasi quotidianamente, abusava del bambino, costringendolo a subire atti sessuali, approfittando della sua condizione di debolezza e sotto minaccia di non dire nulla alla madre. Le violenze si sarebbero ripetute con frequenza per più di un anno e mezzo, fino alla fine del mese di maggio, ovvero, quando la madre del bambino ha notato un comportamento in P.C. che l’ha insospettita, portandola a rivolgersi alla Polizia di Stato per denunciare. Le indagini sono state condotte con il massimo riserbo per tutelare la vittima dei presunti abusi sessuali, ed hanno consentito di acquisire in breve tempo gravi indizi di colpevolezza in danno di P.C., tali per cui il giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere, che gli uomini della Squadra Mobile hanno eseguito nel pomeriggio di ieri, conducendo P.C. presso il carcere di Arghillà, dove resterà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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