Operazione "Vulcano": nomi degli 11 arrestati e dettagli dell'inchiesta
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Personale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il supporto di Reparti del Comando Regionale Calabria, del Comando Operativo Aeronavale Pratica Di Mare e del Comando Provinciale di Napoli, ha dato esecuzione in provincia di Reggio Calabria e di Napoli - con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria - a 12 fermi di indiziato di delitto disarticolando un’associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalità, finalizzata al traffico illecito di sostanza stupefacente del tipo cocaina per conto delle potenti cosche di ‘ndrangheta Molè, Piromalli, Alvaro e Crea. L’operazione denominata “Vulcano” rappresenta l’epilogo della complessa attività investigativa svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria - G.I.C.O - Sezione G.O.A. che ha permesso di accertare l’esistenza di un gruppo criminale articolato su più livelli, comprensivo di squadre di operatori portuali infedeli e dotato di elevatissime disponibilità finanziarie, costituito allo scopo di reperire e acquistare all’estero, importare (prevalentemente attraverso i porti panamensi di Cristobal e Balboa), trasportare in Italia attraverso cargoship in arrivo, tra l’altro, nei porti di Rotterdam, Livorno, Napoli, Salerno, Genova e Gioia Tauro nonché commercializzare ingenti quantitativi di cocaina. Le attività di indagine hanno consentito, in particolare, di disvelare una nuova metodologia di importazione della cocaina - adottata dall’organizzazione criminale - più sofisticata e, allo stesso tempo, più prudenziale rispetto a quella tradizionale basata sulla “esfiltrazione” della sostanza stupefacente attraverso l’ausilio di operatori portuali infedeli che, sfruttando le mansioni esercitate all’interno degli scali portuali, effettuano, dietro precise disposizioni, l’apertura dei container d’interesse nonché il prelievo del carico illecito (come acclarato nel corso di precedenti attività di polizia giudiziaria come, ad esempio, nell’operazione sempre del G.O.A. di Reggio Calabria “Puerto Liberado”). Infatti, l’associazione ha gestito, in questo caso, il traffico di cocaina al fine di procedere al trasbordo dello stupefacente in mare aperto, in una zona meno presidiata dalle Forze di polizia, da una cargoship a piccole imbarcazioni; l’organizzazione criminale, inoltre, allo scopo di assicurarsi il risultato è giunta persino ad assoldare il comandante della nave “Msc Poh Lin”, appartenente alla compagnia marittima MSC, che effettua la tratta “California Express” approdando presso i porti panamensi di Balboa e Cristobal che rappresentano i principali centri di smistamento internazionale della cocaina. A sua volta il comandante è riuscito a procacciarsi l’incarico al fine di garantire il buon esito delle operazioni di imbarco, trasporto in Italia e consegna della cocaina ai soggetti incaricati di prelevarla da parte dell’organizzazione criminale. L’attività investigativa è risultata particolarmente complessa in ragione degli innumerevoli accorgimenti adottati dai membri dell’associazione per non essere intercettati i quali, ad esempio, hanno utilizzato sistematicamente autovetture noleggiate per brevi periodi e hanno comunicato con modalità criptata mediante dispositivi BlackBerry “dedicati” e con e-mail che non venivano inviate ma soltanto salvate nella cartella “bozze” affinché l’altro utente in possesso delle credenziali di accesso all’account potesse leggerne il contenuto senza che vi fosse alcun flusso di dati. Alla luce del suddetto quadro probatorio e a seguito dell’attracco della “Msc Poh Lin” al porto di Gioia Tauro, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, l'8 luglio, circa 300 militari della Guardia di Finanza - sotto la direzione del Comando Provinciale di Reggio Calabria - hanno effettuato il sequestro preventivo e la contestuale perquisizione della nave e di circa 1500 containers su quest’ultima imbarcati o scaricati, nonché hanno eseguito numerose perquisizioni in Calabria e in Campania nei confronti di varie persone indagate e hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto 12 soggetti, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere e di traffico illecito di sostanze stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità nonché delle finalità mafiose, per avere agevolato l’attività delle cosche della ‘ndrangheta Molè, Piromalli, Alvaro e Crea. Tuttavia il piano concordato dall’organizzazione per il trasbordo non si è realizzato per un mero caso fortuito, ragione per cui lo stupefacente è rimasto occultato a bordo della nave mercantile. A seguito della perquisizione della cabina del comandante della cargoship sono stati rivenuti alcuni foglietti su cui erano annotati dei codici alfanumerici per la comunicazione con gli altri membri dell’organizzazione criminale con modalità criptata e gli estremi identificativi di un container con la seguente indicazione: “80 kg”. Pertanto, il predetto container contenente un carico di noci è stato sottoposto a perquisizione riscontrando la mancanza del prescritto sigillo senza, tuttavia, rinvenire la sostanza stupefacente. Nella mattinata odierna i militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria, proseguendo le operazioni di perquisizione dei circa 1500 containers fatti appositamente scaricare dalla predetta imbarcazione, hanno proceduto all’ispezione di un container proveniente da Coronel (Cile) sottoposto a “transhipment” proprio a Balboa (Panama) e diretto a Valencia (Spagna) con un carico di legname. La perquisizione ha consentito di rinvenire 3 borsoni contenenti 73 panetti di cocaina pura per un peso complessivo pari a kg. 83,140, corrispondenti, di fatto, al quantitativo che l’organizzazione aveva commissionato. A 11 delle persone sottoposte a fermo sono state applicate le seguenti misure cautelari personali: Michele Zito, 41enne di Gioia Tauro, custodia cautelare in carcere; Francesco Gioffrè, 42enne di Taurianova, alias “Ciccio Cimitero”, custodia cautelare in carcere; Caterina Ursida, 39enne di Taurianova, arresti domiciliari; Ernesto Madaffari, 41enne di Gioia Tauro, alias “orbo” o “ricchiazza”, custodia cautelare in carcere; Antonio Pavia, 37enne di Gioia Tauro, alias “u nanu”, custodia cautelare in carcere; Rosario Cunsolo, 41enne di Vibo Valentia, custodia cautelare in carcere; Giuseppe Nicolaci, 48enne di Laureana di Borrello, custodia cautelare in carcere; Pacifico Belcastro, 31enne di Gioia Tauro, custodia cautelare in carcere; Tomaso Concas, 59enne di Carloforte, arresti domiciliari; Luigia Di Casola, 56enne di San Giuseppe Vesuviano, arresti domiciliari; Gabriello Savarese, 68enne di Vico Equense, alias “lo zio” o “il comandante”, custodia cautelare in carcere.