Tallini (Fi): "Oliverio è il presidente più immobile della storia regionalistica della Calabria"
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Il Governo regionale guidato dall’on. Oliverio – che pure si era accreditato in campagna elettorale come l’uomo del fare – ha tagliato il traguardo dei cinque mesi – quasi sei dal giorno del voto – senza avere prodotto un solo atto che possa dare il senso del cambiamento. La strategia del rinvio, del mancato confronto, delle mancate scelte e del trincerarsi sulla cosiddetta ‘eredità negativa del passato’ fanno di Oliverio il presidente più immobile della storia regionalista della Calabria”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del gruppo misto Mimmo Tallini, annunciando il voto contrario alla manovra di Bilancio al centro dei lavori della seduta odierna. “La decisione è stata condivisa con gli altri colleghi del gruppo misto attraverso un confronto preventivo che ci ha visto impegnati anche con le altre forze politiche del Centro destra, Forza Italia e Casa delle Libertà. D’altra parte – rilancia Tallini-, la situazione è sotto gli occhi di tutti: il presidente Oliverio è già diventato l’emblema dell’impotenza davanti ai problemi con quel suo ‘alzare le spalle’ davanti ad autentici drammi sociali: la cinica liquidazione della Fondazione Campanella; la chiusura dei poli sanitari e degli aeroporti, l’autostrada che si spezza in due mentre restiamo in attesa che le cosiddette riforme istituzionali risolvano le piccole beghe del Partito Democratico. Un decimo della legislatura è già volato via e la Calabria è ancora senza un Governo nelle sue piene funzioni; una regione guidata da una sorta di piccolo condominio che non riesce ad affrontare seriamente alcuna questione. Si decide di non decidere su tutto. L’immobilismo è diventato una filosofia di vita, quasi una scuola di pensiero, per Oliverio ed ho anche il sospetto che il presidente non consulti nemmeno il calendario mentre fortunatamente c’è ancora qualche giornalista libero che glielo ricorda, rivolgendosi agli uomini del suo staff”. Aggiunge Tallini: “L’estate è alle porte, ma manca l’assessore al turismo. Non c’è traccia di programmi, iniziative, incentivazioni per un settore che dovrebbe essere trainante. Il mondo della cultura è totalmente fermo, ma manca ancora chi possa affrontare le emergenze dei siti archeologici o programmare interventi per il turismo culturale, per i teatri, per la musica, per le lettere. Manca l’assessore all’agricoltura e sappiamo bene quanto questo comparto sia importante per l’economia calabrese. Le aziende attendono contributi, incentivi, programmi, possibilità di finanziamento, ma non sanno con chi dialogare, con chi parlare e con chi prendersela. L’agro-alimentare calabrese avrebbe dovuto essere uno dei grandi protagonisti dell’Expo e invece non sappiamo neppure se saremo in grado di sfruttare gli spazi che toccano alla Calabria”. “Tagli, sacrifici, chiusure e disoccupazione dilagante”: questa, per Tallini, la Calabria ai tempi di Oliverio. “Ed allora – aggiunge il consigliere regionale -diventa quasi superfluo parlare di bilancio povero, ingessato, senza alcuno slancio programmatorio, specchio della cultura di governo. Non vi è traccia di nuove idee in questo bilancio, ma solo indiscriminati tagli per fare quadrare i conti con inevitabili sacrifici per i cittadini e per gli Enti locali territoriali. Ed è già crollata la fiducia che l’elettorato ha troppo frettolosamente concesso ad Oliverio mentre un plauso va al vicepresidente della Giunta Ciconte che, da medico, ha saputo subito inventarsi esperto di tecnicismo di bilancio”.
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