'Ndrangheta, latitante calabrese catturato in Germania
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È finita in Germania la latitanza di Emanuele Cosentino, di 32 anni. L'uomo, originario di Palmi (RC), è ritenuto elemento di spicco della cosca di 'ndrangheta “Gallico”, operante nell’area tirrenica reggina e con ramificazioni in ambito nazionale ed internazionale.
A compiere l'arresto sono stati i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che, con il supoorto della polizia tedesca, hanno fermato il 32enne nella cittadina di Saarbrücken.
L'arresto di Cosentino giunge al culmine di una complessa indagine condotta dai carabinieri, sotto la costante direzione della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
Il 32enne è stato sorpreso per strada, nel centro cittadino, alla guida di un’autovettura con targa tedesca. Al momento dell'arresto era in compagnia della moglie, che lo aveva recentemente raggiunto da Palmi, dove viveva con i loro cinque figli, uno dei quali nato durante la latitanza del padre. Non erano armati e non hanno opposto alcuna resistenza. Indosso ad entrambi sono stati rinvenuti documenti d’identità con false generalità.
L’esito positivo dell’operazione è stato favorito, grazie alla cooperazione con la polizia tedesca del Saarlander che, sotto l’egida del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), ha permesso di capitalizzare le acquisizioni investigative dei carabinieri.
Destinatario di un mandato d'arresto europeo emesso dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria nel giugno del 2017, Cosentino si era reso di fatto irreperibile dall’ottobre 2013, allorquando si era sottratto ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura distrettuale, per i reati di associazione di tipo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. I successivi sviluppi processuali hanno determiato una condanna, confermata in Appello, a oltre 7 anni di reclusione.
L’uomo era stato recentemente inserito nell’elenco dei “Latitanti pericolosi”. Come hanno documentato le indagini a suo carico, fin dall’anno 2004 avrebbe assicurato un costante contributo alla cosca d'appartenenza, da tempo egemone nel territorio di Palmi.
Dal 2011, dopo i provvedimenti cautelari che avevano raggiunto il “reggente” del sodalizio, Domenico Nasso, Cosentino avrebbe preso le redini nella gestione delle attività estorsive.
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