'Ndrangheta, sequestrati beni per oltre 30 milioni di euro
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Nel corso di una vasta operazione antimafia condotta a Roma ed in Calabria, i finanzieri nel Nucleo di polizia economico - finanziaria di Catanzaro, con il supporto degli uomini dello Scico hanno sottoposto a sequestro beni, per un valore di oltre 30 milioni di euro.
Il provvedimento è stato eseguito in virtù di un decreto di misura di prevenzione patrimoniale, emesso dal tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura distrettuale antimafia del capoluogo calabrese.
Il destinatario della misura è Antonio Saraco di Badolato (CZ), già coinvolto nell'operazione “Itaca-Freeboat”, culminata nel mese di luglio 2013 nell’arresto di 25 persone, ritenute affiliate alla cosca Gallace/Gallelli operante a Guardavalle, Badolato e su tutta la fascia del basso Ionio catanzarese.
Nell’ambito delle indagini, erano emersi due episodi di estorsione che Saraco avrebbe compiuto nei confronti di due imprenditori modenesi, responsabili della società titolare della struttura portuale di Badolato.
Già in precedenza, in seguito alle investigazioni svolte dalle fiamme gialle, parte dei beni riconducibili all'uomo erano stati cautelati con un sequestro preventivo in ambito penale, eseguito nel novembre del 2016.
Successivamente, i finanzieri avrebbero accertato, anche, un’ipotesi d'intestazione fittizia di beni, posta in essere da Saraco e dal figlio Pasquale, avente ad oggetto una società ed il relativo complesso dei beni aziendali, tra cui un conto corrente bancario. Anche tali beni sono stati oggetto di un sequestro preventivo.
Le ulteriori indagini patrimoniali condotte dai militari del Nucleo di polizia economico - finanziaria/Gico di Catanzaro, con la collaborazione dello Scico di Roma, avrebbero consentito di ricostruire in capo a Saraco un notevole complesso patrimoniale, il cui valore sarebbe risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e all’attività economica svolta.
Tra i beni sequestrati spicca un noto complesso turistico alberghiero ubicato nel comune di Badolato. La struttura ricettiva, che si estende su una superficie di 60 mila metri quadrati, composta da un lussuoso albergo, due piscine, un ristorante e un campo sportivo, è stata edificata a partire dalla prima metà degli anni ’90. Ampliata negli anni successivi, è oggi considerata un’importante meta turistica ricercata per il confort e la modernità dei servizi offerti. Sequestrata anche la società con sede a Roma, che gestisce l’intero complesso turistico.
Gli ulteriori beni oggetto del provvedimento comprendono una lussuosa villa a Roma, altre due società anch’esse con sede nella Capitale, esercenti rispettivamente l’attività di agenzia viaggi/tour operator e l’attività alberghiera. Una delle due società romane gestisce – in affitto – un prestigioso villaggio turistico a Parghelia (VV), cittadina limitrofa al Tropea, nel tratto di territorio calabro denominato “Costa degli Dei”.
In Calabria la Guardia di finanza ha sequestrato, inoltre, 5 magazzini (rispettivamente uno a Montepaone, due a Taverna e due Satriano), 3 locali commerciali (uno a Montepaone e due a Davoli), 2 appartamenti a Satriano, 26 appartamenti, 3 magazzini, 2 fabbricati e 16 terreni a Badolato, 2 autovetture, 1 motociclo, quote di due società con sede una a Cosenza e l’altra a Catanzaro, operanti rispettivamente nel settore edile e ricettivo, e diversi rapporti bancari e finanziari.