Matera, da città dei sassi a capitale europea della cultura
- Written by Pietro De Leo
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«In Calabria – scrive Ulderico Nisticò - ci sono persone colte per mestiere o per diletto, e nella stessa misura della maggior parte degli altri luoghi del suddetto mondo civile. Il problema è che le persone colte stanno ognuna per conto suo, e, più esattamente, ognuna nel suo gruppetto, loggia, club, partitello, ambiente amicale».
E subito si chiede : «Tra meno di due mesi, Matera sarà capitale europea della cultura 2019: cosa fa la Calabria, cosa progetta di fare, per essere coinvolta in un evento che si svolgerà a 70 km dal confine? Che io sappia, nulla; e siccome lo vado chiedendo da mesi, e nessuno risponde, vuol dire che è veramente nulla».
Ciò detto e valutato, forse sarebbe bene ricordare che Matera – preferita a Lecce mia città di origine – è giunta a quel traguardo – come risulta dalla procedura propedeutica – grazie anche al prezioso volume (per Editore: Editalia (Roma) e numero limitato di copie) dal titolo “Matera: la città dei sassi”, da me curato nel 1997, che ebbi modo così di sintetizzare:
“ L'insediamento antichissimo di Matera stupisce da sempre con la sua drammatica e insolita bellezza. Posta al confine tra la Basilicata e la Puglia, la città, compare e scompare sullo scenario del Mezzogiorno, alternando momenti di intensa vitalità; a periodi di appartato silenzio. Il volume, con la descrizione e guida attenta di esperti conoscitori vissuti in varie epoche, traccia con mano leggera le tappe fondamentali della storia di Matera, cogliendone i segni nei monumenti e nelle tradizioni civiche, chiarendo le ragioni profonde che hanno elevato i Sassi da una condizione di doloroso degrado a quella di meraviglioso bene culturale di interesse mondiale e locale; secondo l'autorevole giudizio dell'Unesco che li ha inseriti nel Patrimonio dell'Umanità. La descrizione delle testimonianze del passato viene vivificata e arricchita da una interessante raccolta di canti popolari, da un puntuale resoconto delle principali feste religiose e da ammirate annotazioni sugli splendidi costumi sfoggiati dalle donne nelle grandi ricorrenze, delineando un quadro di grande suggestione”.
Pertanto - senza alcuna referenzialità – mi sembra poter dire che l’Università della Calabria – che mi scelse sin dalle origini - dovrebbe essere forse inserita tra quanti si sono prodigati direttamente o indirettamente affinché Matera raggiungesse quell’ambizioso traguardo.