Il beffardo destino di un paese della Calabria
- Written by Maria Patrizia Sanzo
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9 settembre 1943, l’eco seguita alla firma dell’armistizio con gli anglo-americani raggiunge anche Petronà, piccolo centro della Sila catanzarese. Così com’è raggiunto dal fragore degli aerei, di quegli enormi uccelli di ferro volanti, che destano l’attenzione di alcuni ragazzini. In un’Italia allo sbando, una squadriglia di aerei americani insegue i tedeschi in ritirata. L’entusiasmo, le speranze suscitate dell’armistizio, annunciato dell’allora presidente del Consiglio dei ministri, Pietro Badoglio, nella cittadina silana sono spazzate vie da un’inattesa tragedia, che ne sconvolge la quotidianità. Tragedia e orrore della guerra, sono visti e raccontati attraverso gli occhi ingenui di bambini. Con la loro sensibilità e delicatezza cala lo sguardo di Italo Scalese su una cittadina e il suo beffardo destino. Con il piglio di un antico e abile cantastorie, Scalese, in “Patate e pipazzi (9.9.1943)”, edito da Coessenza, conduce, affascinandolo, il lettore dentro i fatti. Così come avvenuto presso la libreria “Parole di Carta” a Chiaravalle Centrale, che ha ospitato una avvincente performance dell’autore. Non la consueta presentazione, ma l’interpretazione di alcuni versi a cura dello stesso Italo Scalese, con l’accompagnamento musicale di Giuseppe Capocasale e l’efficace narrazione figurativa della disegnatrice Marisa Lanza. Un appuntamento che ha ammaliato, conquistandoli, aspiranti lettori giovani e adulti. Italo Scalese, maestro elementare, dopo 25 anni di permanenza in Lombardia, è tornato a vivere in Calabria, a Rende. Scrive storie e poesie per bambini. “Patate e pipazzi” segna il suo esordio letterario. È autore del “Tiraturu”, un brano inciso dal Sabatum Quartet. Gli è ancora stato assegnato un premio speciale dalla giuria nel concorso Parole nel Vento per il romanzo storico “Regina, gallina volantina”.