Vibo, Curia propone la nuova carta d'identità per la sanità in Calabria

Proposta una svolta fatta di appunti seri e da approfondire per il Commissario ad acta per la Sanità in Calabria Saverio Cotticelli ed il sub Thomas Schael.

Si congeda così, dal 501 hotel di Vibo Valentia, Rubens Curia, autore di una pubblicazione molto interessante il “Manuale per la riforma della sanità in Calabria” e che ha già incassato, oltre Vibo, l’unanime consenso dei precedenti incontri di Reggio Calabria, Locri, Palmi, Cosenza.

Già venerdì 1 marzo l’ex dirigente di dipartimento della salute della Regione Calabria sarà a Catanzaro, con Filippo Veltri, per spiegare anche alla città dei tre colli perché ha lanciato questa sfida che non è politica.

Rubens Curia, ex Direttore generale dell’Asp, all’evento sponsorizzato dalla Bcc di San Calogero e Maierato, presieduta dall’avv. Francesco Muzzopappa, ha fatto il pieno di consensi.

Si è fatto applaudire più volte e quel che conta la sua tappa vibonese è stata supportata dalla qualificata partecipazione di Antonino Maglia, Franco Cavallaro, Michele Mirabello, Francesco Muzzopappa, Antonio Montuoro e Stefano Luciano tutti, in qualche modo, apparsi utili all’apporto di un concreto contributo sul dibattito avviato per quella che può essere anche definita la nuova “carta d’identità del sistema sanitario regionale” dopo la certificata debacle del “Piano di rientro dal disavanzo finanziario del Fondo sanitario Regionale”.

“E’ fuori di dubbio che occorre pensare all’istituzione di 5 Aziende sanitarie territoriali, che coincidono con le province, il cui managment, finalmente libero dai gravosi e continui problemi dei presidi ospedalieri, possa programmare e sviluppare tutte le attività utilizzando i finanziamenti ordinari e degli obiettivi del “Piano sanitario nazionale.”

La mia proposta innovativa punta all’applicazione dei contratti nazionali ai medici di medicina generale, alla valorizzazione dei presidi ospedalieri allocati nelle attuali Asp. L’Italia – avverte ancora Rubens Curia - si attesta al secondo posto per popolazione più anziana al mondo.

Un dato fondamentale e che invita la Calabria all’approvazione di una profonda riforma organizzativa della sanità che abbia la Medicina distrettuale protagonista e non cenerentola del Servizio sanitario regionale, identificando i suoi punti di forza nel Materno-Infantile, integrato tra ospedale e territorio e il Consultorio familiare luogo efficiente della stessa integrazione.

Necessaria la revisione per i nuovi modelli organizzativi: Aggregazioni Funzionali Territoriali e Unità Complesse di Cure Primarie, che eroghino prestazioni assistenziali grazie all’integrazione dei Medici di Medicina Generale con le altre professionalità del Servizio sanitario regionale sviluppando reti i cui nodi virtuosi siano i poliambulatori territoriali convenzionati, le Case della Salute e i Centri per l’Assistenza Primaria Territoriale, dove il Medico è protagonista di una medicina di iniziativa e narrativa che è il vero antidoto alla medicina difensiva.

Inoltre, elemento forte della Medicina Territoriale è la “Prevenzione” in tutte le sue declinazioni con l’implementazione dei “Piani Regionali Pluriennali”.

In questo “Manuale” si propone una “Riforma” che coniuga qualità delle prestazioni e sostenibilità finanziaria del Sistema Sanità dove l’Ospedale non è più costretto a surrogare le manchevolezze del Territorio che producono ricoveri inappropriati, codici bianchi e verdi ai Pronto Soccorsi.

Deve, infine, affermarsi una Medicina Territoriale prossima al cittadino con l’ADI, l’incremento dei posti letto territoriali e l’aumento delle strutture intermedie quali: Centri diurni, RSA, Strutture Protette, Centri riabilitativi, Hospice .” Grazie

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