"Non chiamateli eroi", il nuovo libro di Gratteri e Nicaso presentato a Reggio Calabria
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"Non chiamateli eroi. Falcone, Borsellino e altre storie di lotta alle mafie”. E’ l’ultimo libro firmato da Nicola Gratteri insieme al giornalista Antonio Nicaso.
Fresco di stampa, il volume è in libreria da pochi giorni, sarà presentato dallo stesso procuratore questa sera alle ore 19 al Mondadori Bookstore sul Corso Garibaldi di Reggio Calabria nel corso di una chiacchierata con il giornalista Filippo Diano.
A 30 anni dalla morte di Falcone e Borsellino, una raccolta di storie e personaggi per raccontare ai ragazzi il loro coraggio e per continuare a lottare contro le mafie nel loro nome. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ricordano le vite di chi, guardando la mafia negli occhi, ha deciso di difendere le proprie idee, la propria dignità.
«Le parole sono pietre. Usiamole per costruire ponti, per unire le coscienze di chi non sopporta più la tirannide delle mafie, l'ipocrisia di chi dovrebbe combatterle e le menzogne di chi continua a girarsi dall'altra parte.»
Il 23 maggio del 1992 Giovanni Falcone, la scorta e sua moglie vengono uccisi nella Strage di Capaci. Pochi mesi dopo, il 19 luglio, Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta perdono la vita nella Strage di via D'Amelio. A 30 anni dalla loro morte, una raccolta di storie e personaggi per raccontare ai ragazzi il loro coraggio e per continuare a lottare contro le mafie nel loro nome. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso ricordano le vite di chi, guardando la mafia negli occhi, ha deciso di difendere le proprie idee, la propria dignità: gli occhi di Giuseppe Letizia che, nel buio, assistono spaventati allo svolgersi di un feroce assassinio; le parole "pericolose" di Peppino Impastato che ridicolizzano quegli uomini considerati intoccabili; i saldi principi di Giorgio Ambrosoli; la lotta solitaria del generale dalla Chiesa; la missione contro la mafia di Rosario Livatino, il "giudice ragazzino"; la determinazione di Libero Grassi a non cedere ai tentativi di estorsione; l'alternativa alla mafia e la possibilità di una vita diversa offerta ai giovani da don Pino Puglisi; il diritto a vivere libera rivendicato da Lea Garofalo. I loro sogni, la loro speranza, il loro coraggio sono un modo per non dimenticare: «Si può fare qualcosa, e se ognuno lo fa, allora si può fare molto».
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