Operazione “Krimata”: sequestrati beni per 1,5 milioni di euro, sette indagati
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Questa mattina, la guardia di finanza ha eseguito, a Isola di Capo Rizzuto, Cutro e Crotone, un decreto di sequestro emesso dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, a carico di sette indagati.
Tre dei destinatari della misura erano già stati interessati da un’ordinanza di misura cautelare personale, emessa nell’ambito dell'operazione “Krimata” eseguita a gennaio scorso, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di frode fiscale, riciclaggio, impiego di utilità di provenienza illecita e trasferimento fraudolento di valori.
Il sequestro preventivo è stato emesso con riferimento alle ipotesi di reato di carattere tributario e di riciclaggio, a vario titolo contestati ai sette indagati e scaturisce all’esito di ulteriori approfondimenti investigativi di natura patrimoniale connessi all'operazione “Krimata”.
Il sequestro, che ha interessato somme di denaro e beni per un valore di circa 1.5 milioni di euro, afferisce all’ipotizzato profitto illecito che sarebbe stato conseguito attraverso l’interposizione di imprese "cartiere" operanti nel settore edile, anche intestate a prestanome, le quali, mediante fatture per operazioni inesistenti, avrebbero consentito di generare, a vantaggio delle società utilizzatrici, un notevole risparmio d’imposta che sarebbe stato monetizzato al fine di celarne l’origine.
Il sequestro è stato eseguito su cinque immobili, due terreni, un’attività commerciale nel settore della somministrazione di alimenti e bevande e tutti i rapporti bancari intestati e/o riconducibili agli indagati.