Bando Mantenimento occupazionale, Salerno: “La Regione cieca ed insensibile verso imprese e lavoratori”
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“Avevamo costruito il bando per il Mantenimento occupazionale con un’idea chiara: quella di favorire la possibilità di accesso al sistema creditizio per il tramite di un’erogazione di un finanziamento a tasso agevolato, destinato a micro, piccole e medie imprese, lavoratori autonomi e Società partecipate dagli enti locali che si sarebbero impegnati a trattenere i lavoratori per almeno 3 anni”. È la premessa del ragionamento del consigliere regionale Nazzareno Salerno che entra nei dettaglia della questione e precisa: “nel picco di una crisi economica globale, avevamo intenzione di dare liquidità alle aziende ed una maggiore certezza ai lavoratori. Nello specifico, la concessione dei prestiti attraverso il fondo rotativo si sarebbe tradotta in un sostegno per le imprese che avrebbero, ad esempio, potuto estinguere finanziamenti a medio termine accesi per investimenti aziendali, realizzare miglioramenti degli ambienti, dei luoghi di lavoro e dei sistemi organizzativi delle risorse umane. Ancora, avrebbero potuto innovare i processi produttivi o ottenere il sistema di certificazione di qualità. In altre parole, avrebbero potuto restare sul mercato, o ampliarne le quote, rendendosi più competitive”. Queste le intenzioni, ma poi cosa è accaduto? “Anche in questo caso, come per quello relativo al Credito sociale – attacca il rappresentante di Forza Italia - una mentalità politica rancida e l’incapacità di guardare al futuro e agli interessi dei calabresi hanno offuscato la mente di chi ha pensato solo ad operare polemiche e strumentalizzazioni che hanno causato ritardi e situazioni di aleatorietà che si sono tradotti, di fatto, in danni per l’apparato produttivo regionale. Non si può non notare come un approccio rigido, imbalsamato, sordo e cieco di fronte alle esigenze delle imprese sia del tutto inidoneo ad affrontare le problematiche connesse al mondo lavorativo. Anziché cercare di rendere fluidi i meccanismi e velocizzare le procedure, si persiste in un atteggiamento che, pur di ottenere evanescenti risultati politici, si trasforma in un ostacolo per chi vuole far crescere questa terra”. Quindi il resoconto delle procedure che hanno portato al blocco: “da circa 7 mesi sono fermi i verbali delle istruttorie e la graduatoria dei soggetti beneficiari: nessun ‘fautore del cambiamento’ si è chiesto cosa ciò abbia significato per le aziende. L’annullamento degli atti concernenti il ‘Progetto di accompagnamento dell’avviso pubblico per l’accesso al fondo rotativo per il Mantenimento dell’occupazione in Calabria sotto forma di finanziamento agevolato’ da parte del dipartimento Sviluppo economico e Lavoro - che ha rilevato che la Regione non aveva approvato il decreto dirigenziale di finanziamento e né aveva sottoscritto la convenzione repertoriata e che ha ritenuto valida la tesi per cui l’affidamento alla fondazione Calabria Etica non era ammissibile in quanto considerato in contrasto con la ragione sociale della stessa - ed il conseguente annullamento da parte del commissario straordinario della fondazione Calabria Etica dei contratti relativi allo stesso progetto hanno, di fatto, bloccato ogni attività propedeutica alla concessione dei fondi. L’invito del Comitato di gestione a rivedere le determinazioni assunte, nell’interesse delle oltre 600 imprese che hanno proposto domanda e per non vanificare la grande mole di lavoro effettuato, è poi, purtroppo, caduto nel vuoto”. “Il risultato è, ad ogni modo – rileva l’esponente azzurro - che le centinaia di imprese che hanno scommesso sul Mantenimento occupazionale devono fare i conti con i grovigli burocratici, alimentati e perpetuati, che fanno svanire occasioni ed opportunità. Di un bando che avrebbe permesso il rilancio delle attività imprenditoriali esistenti, il rafforzamento dei posti di lavoro e che avrebbe contribuito a fermare l’incremento dei costi per gli ammortizzatori sociali, non rimangono che le promesse, non si sa quanto credibili, di qualche dirigente che finora si è contraddistinto più per le sue performances politiche che per quelle amministrative. Mi auguro, almeno – conclude Salerno - che anche se ormai fuori tempo massimo, le imprese possano avere quel finanziamento in cui avevano creduto e su cui hanno basato le loro speranze di rilancio”.
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