Serra. Santuari Mariani e percorsi di spiritualità: l’idea di Santa Maria come patrimonio dell’Unesco
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Mettere al centro dell’attenzione i Santuari Mariani e i percorsi di spiritualità nell’Anno santo della Misericordia. Il convegno svoltosi presso la sala conferenze del Museo della Certosa, avente come riferimento questo intrigante argomento, è stato incentrato sull’analisi di precisi aspetti storici con le relazioni tecniche dei membri della Consulta di settore (Domenico Naccari e Marco Primerano) e dell’ex assessore regionale alla Cultura Antonella Freno, che hanno esposto studi e riflessioni sulla tradizione e sulla devozione mariana in Calabria. Dopo l’introduzione del presidente del consiglio comunale Giuseppe De Raffele che ha posto l’accento sulla necessità di sostenere il turismo religioso, il filologo Marco Primerano si è soffermato sull’interesse spirituale e scientifico degli itinerari mariani precisando che “San Bruno si pone nella schiera dei Santi devoti alla Madonna in quanto Madre di Misericordia. I Santuari Mariani – ha aggiunto – sono dei centri di cultura di valore inestimabile che esigono di essere tutelati come elementi propulsivi della Calabria”. Il presidente della Fondazione Calabria Roma Europea Domenico Naccari si è concentrato sul concetto di Misericordia inteso nel senso “di perdono e dell’andare incontro al povero” per poi sottolineare l’esigenza di appoggiare “la proposta dei Lions di promuovere Santa Maria del Bosco come patrimonio dell’Unesco”. La presidente dell’associazione Italide Antonella Freno ha specificato che “il Giubileo ha il merito di collocare il valore della fede in un momento in cui la storia esprime l’assenza di valori” e che quella di Maria “è una figura incontaminata che la storia della fede ci ha consegnato in maniera dogmatica. Il diritto d’amore – ha evidenziato – è il tema più bello dei Santuari Mariani”. Dopo aver inquadrato “la Calabria come crocevia per coloro che fuggono nel Mediterraneo”, la docente universitaria Angela Busacca ha puntualizzato che in Calabria ci sono “400 siti, alcuni dei quali ridotti in ruderi, che presentano tracce policrome di affreschi”. La sua lunga e complessa relazione è servita per far emergere che “l’itinerario mariano acquista il valore dell’internazionalità”. A tal proposito, ha ripercorso i tratti salienti della storia dei Santuari di Polsi, Vallelonga, Tropea, Reggio Calabria e Serra San Bruno. “La valorizzazione del patrimonio storico e naturale – ha infine asserito – è il veicolo per la valorizzazione del patrimonio immateriale”. Le conclusioni sono state affidate al consigliere regionale Nazzareno Salerno che ha ribadito la rilevanza dell’aver “istituzionalizzato la Consulta tecnica di settore dopo quegli anni precedenti che hanno solo prodotto rumore al riguardo. Bisogna rendere attuabili gli strumenti che abbiamo – ha affermato – e la legge regionale sulla valorizzazione dei Santuari Mariani è un punto d’inizio. Voglio dire alla Consulta e all’amministrazione comunale, anche a quella entrante che dovrà cercare di continuare su quanto di buono è stato fatto e non distruggere come talvolta accade, di coinvolgere tutti coloro che sono animati dalla passione e vogliono lavorare per il bene della comunità”.
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