Ospedale di Serra San Bruno, il sindaco di Brognaturo sul piede di guerra: "Non rimane che avviare una forma più efficace di protesta"

"Negli anni passati si discuteva sul potenziale pericolo di consegnare il Servizio sanitario nazionale e calabrese al privato. Ricordo le conversazioni in cui si evidenziava un servizio destrutturato dalle fondamenta che la pandemia ha messo in luce in modo impietoso. Si  è tanto  parlato della 'Strategia nazionale delle aree interne' come strumento che avrebbe dovuto rafforzare anche il servizio sanitario, fondamentale, utile a garantire i livelli di assistenza di base; mentre, adesso, ci ritroviamo a dover comprendere e accettare che per avere il diritto alle cure dobbiamo prima capire dove viviamo e se abbiamo il sufficiente numero di abitanti per godere di tale diritto".

E' quanto afferma, in una nota, il sindaco di Brognaturo, Rossana Tassone.

"Io - aggiunge - questo non sono disposta ad accettarlo. Credo invece, che non importi dove si vive, i diritti devono essere garantiti senza se e senza ma. E, soprattutto, non ci sono distanze chilometriche che tengano. Sconcerta che più che il diritto debbano essere i numeri a dare l’accesso alle cure essenziali. Si è passati da un diritto sancito ad una semplice questione di 'piano di rientro aziendale' a discapito esclusivamente dei cittadini.

Il 29 marzo 2022 - prosegue il primo cittadino brognaturese - in un precedente articolo, parlando del diritto alla salute lo definì per i cittadini dell’area delle Serre il 'velo di Maya', configurabile come una parvenza, un’illusione. Le riflessioni sui problemi sanitari delle aree montane che si sarebbero dovuti tradurre, in salvaguardia dei piccoli comuni, sono state trasfuse in interventi normativi regionali di scarsa attuazione. 

È dispiaciuto prendere atto di quanto la popolazione delle Serre non è considerata numericamente adatta all’accesso alle cure, ed ancora più sconfortante, è la consapevolezza che quegli incontri con il commissario Giuliano, in cui si assicuravano alcuni servizi e, soprattutto, il potenziamento dell’ospedale San Bruno si sono poi tradotti in azioni di depotenziamento che, ancora una volta, si sono rivelate promesse disattese.

Mesi fa chiedevamo, insieme agli altri colleghi sindaci, il ripristino dell’ospedale di Montagna, abbiamo trascorso l’ultimo mese in maniera istituzionale e nel rispetto dei ruoli reciproci chiedendo un incontro con il presidente e commissario della Sanità calabrese che ad oggi non è stato programmato.

Quando all’interno della 'programmazione delle attività previste per il 2023 dell’Azienda sanitaria vibonese' si prende atto che non è stata presentata alcuna soluzione alle condizioni disagevoli in cui versiamo è indispensabile esprimere un dissenso per le nostre comunità perché l’ospedale di Serra San Bruno è un bene collettivo, pubblico, essenziale per tutto il territorio.

Se c’è una cosa che mi è stata insegnata è l’importanza del territorio fuori da ogni visione partitica e il rispetto dei cittadini 'testimoni delle condizioni disagiate in cui versa il nostro territorio'

Con l’amara certezza che i cittadini delle Serre sono considerati dai partiti quando si necessita di altri numeri.

Non avendo più altri strumenti istituzioni efficaci per farmi ascoltare - conclude Tassone - ritengo che, ad oggi, l’unica cosa che rimane è avviare una forma più efficace di protesta per far tornare i numeri dove per diritto è giusto che ci siano".

 

  • Published in Politica

Ospedale “San Bruno”, il sindaco di Brognaturo: "Non siamo una colonia, servono provvedimenti eccezionali"

Le nubi che, ancora una volta, sembrano addensarsi sul futuro di ciò che rimane dell’ospedale di Serra San Bruno suscitano la vibrante reazione del sindaco di Brognaturo Rossana Tassone che, in una nota, squarcia il “velo di Maya” che rende il diritto alla salute dei cittadini delle Serre una vera e propria “illusione”.

Il primo cittadino brognaturese parte dalla considerazione che le “riflessioni sui problemi sanitari delle aree montane che si sarebbero dovute tradurre, in salvaguardia dei piccoli comuni, sono state trasfuse in interventi normativi regionali di scarsa attuazione. “La normativa nata con l’obiettivo di valorizzare gli ospedali montani”, mettendoli al riparo da inique scelte ragionieristiche, puntava infatti a “salvaguardare il diritto alla salute e alle cure che non dovevano, e non devono essere un mero calcolo numerico”.

Entrando nel particolare, Tassone evidenzia come “la speranza” che “l’ospedale San Bruno” potesse svolgere una funzione essenziale a livello sanitario, sociale ed economico, sia divenuta una promessa disattesa”. Per non parlare della “inconsistenza dell’azione di politica sanitaria” con la quale si sarebbe dovuto “rispondere ai bisogni dei cittadini, nel rispetto delle istanze sociali, che  reclamavano e reclamano pari opportunità per i territori montani e dell’entroterra”.

Il sindaco rileva, inoltre, come “il diritto dei cittadini, per quanto possibile, di curarsi nei luoghi abituali di residenza e destinare il ‘pendolarismo sanitario’ a prestazioni erogabili ai centri regionali o di alta specializzazione sia rimasto una mera illusione”; tanto più che, “gli ultimi sviluppi” relativi al nosocomio serrese, “fanno presagire che il decantato modello organizzativo, a causa del gap sociali e sanitari, che si andrà costituendo rischia di divenire parafrasando Schopenhauer ‘un serpente ch’egli prende per una corda buttata per terra’.

Pertanto, “per iniziare a dare riscatto ad un territorio costretto ad elemosinare un diritto”, a parere di Tassone sarebbe necessario “assicurare una prima risposta all’emergenza/urgenza tramite una funzione di pronto soccorso fortemente integrata a livello organizzativo sia con l’emergenza territoriale, sia con i medici ospedalieri”

Una rivendicazione accompagnata dalla proposta di predisporre “una seconda ambulanza situata a Mongiana”, perché “la salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente". 

“Infine – conclude Tassone - ci tenevo a dare piena disponibilità al sindaco di Nardodipace, Antonio De Masi per rivendicare ad ogni livello i diritti eternamente negati alle nostre popolazioni, condividendo inoltre, che “si tratta di problemi eccezionali resi drammatici dall’abbandono e dal disinteresse atavico, quello tipico riservato ad una colonia. A questi problemi eccezionali è chiaro che bisogna rispondere con provvedimenti eccezionali”.

Brognaturo e Spadola a braccetto per far conoscere l’endometriosi

“EndometriosiMente insieme”, questo il titolo del convegno svoltosi ieri nell’ex convento dell’Annunziata, a Brognaturo (Vv).

L’iniziativa, la prima in Calabria ad  occuparsi del disturbo che rende particolarmente doloroso il ciclo mestruale, è stata promossa dall’amministrazione comunale di Brognaturo, in collaborazione con quella di Spadola.

Ad  aprire i lavori, cui hanno preso parte tra gli altri gli istituti scolastici “Einaudi” di Serra San Bruno e  Comprensivo di Vallelonga, è stato il sindaco di Brognaturo Rossana Tassone.

Il primo cittadino brognaturese – che ha fortemente voluto l’incontro – ha sottolineato la necessità di “iniziare a parlare di sociale e sanità”, al fine “di migliorare la qualità della vita e ridurre il disagio individuale e collettivo”

A seguire, le tutor regionali Carmen Amato e Romina Rotella hanno illustrato con puntualità, scoperta, progressione e diagnosi della patologia.

Vania Mento, in qualità di presidente dell’associazione “La voce di una è la voce di tutte”,  ha poi  avviato gli interventi che hanno coinvolto le componenti del sodalizio.

In particolare, Alessia Astolfi ha invitato le donne a “non lasciarsi abbindolare da sedicenti medici che cercano di farle passare per psicopatiche”; mentre Chiara Stefanetti e Flavia Iannilli nel soffermarsi sulle loro storie, hanno raccontato le “disavventure connesse alla patologia”.

Ricche di spunti anche le testimonianze della giovane Paola Sorace e dell’avvocato Teresa Procopio che hanno riportato le loro esperienze.

Il convegno è stato arricchito inoltre, dagli  interventi del ginecologo Luigi Rizzo e dello psicologo Giuseppe Iennarella.

Presente all’iniziativa anche il sindaco di Capistrano Marco Martino, il quale ha manifestato il desiderio contribuire a iniziative del genere. Dal canto suo, il primo cittadino di Spadola, Cosimo Damiano Piromalli, ha espresso le sue riflessioni, rinnovando  l’impegno a supporto  dell’iniziativa.

 Al termine del convegno, a Spadola e Brognaturo si è svolta l’inaugurazione delle”Endo pank”,le panchine gialle create per sensibilizzare i cittadini sul tema dell’endometriosi.

  • Published in Cultura
Subscribe to this RSS feed