Ospedale “San Bruno”, il sindaco di Brognaturo: "Non siamo una colonia, servono provvedimenti eccezionali"
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Le nubi che, ancora una volta, sembrano addensarsi sul futuro di ciò che rimane dell’ospedale di Serra San Bruno suscitano la vibrante reazione del sindaco di Brognaturo Rossana Tassone che, in una nota, squarcia il “velo di Maya” che rende il diritto alla salute dei cittadini delle Serre una vera e propria “illusione”.
Il primo cittadino brognaturese parte dalla considerazione che le “riflessioni sui problemi sanitari delle aree montane che si sarebbero dovute tradurre, in salvaguardia dei piccoli comuni, sono state trasfuse in interventi normativi regionali di scarsa attuazione. “La normativa nata con l’obiettivo di valorizzare gli ospedali montani”, mettendoli al riparo da inique scelte ragionieristiche, puntava infatti a “salvaguardare il diritto alla salute e alle cure che non dovevano, e non devono essere un mero calcolo numerico”.
Entrando nel particolare, Tassone evidenzia come “la speranza” che “l’ospedale San Bruno” potesse svolgere una funzione essenziale a livello sanitario, sociale ed economico, sia divenuta una promessa disattesa”. Per non parlare della “inconsistenza dell’azione di politica sanitaria” con la quale si sarebbe dovuto “rispondere ai bisogni dei cittadini, nel rispetto delle istanze sociali, che reclamavano e reclamano pari opportunità per i territori montani e dell’entroterra”.
Il sindaco rileva, inoltre, come “il diritto dei cittadini, per quanto possibile, di curarsi nei luoghi abituali di residenza e destinare il ‘pendolarismo sanitario’ a prestazioni erogabili ai centri regionali o di alta specializzazione sia rimasto una mera illusione”; tanto più che, “gli ultimi sviluppi” relativi al nosocomio serrese, “fanno presagire che il decantato modello organizzativo, a causa del gap sociali e sanitari, che si andrà costituendo rischia di divenire parafrasando Schopenhauer ‘un serpente ch’egli prende per una corda buttata per terra’.
Pertanto, “per iniziare a dare riscatto ad un territorio costretto ad elemosinare un diritto”, a parere di Tassone sarebbe necessario “assicurare una prima risposta all’emergenza/urgenza tramite una funzione di pronto soccorso fortemente integrata a livello organizzativo sia con l’emergenza territoriale, sia con i medici ospedalieri”
Una rivendicazione accompagnata dalla proposta di predisporre “una seconda ambulanza situata a Mongiana”, perché “la salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente".
“Infine – conclude Tassone - ci tenevo a dare piena disponibilità al sindaco di Nardodipace, Antonio De Masi per rivendicare ad ogni livello i diritti eternamente negati alle nostre popolazioni, condividendo inoltre, che “si tratta di problemi eccezionali resi drammatici dall’abbandono e dal disinteresse atavico, quello tipico riservato ad una colonia. A questi problemi eccezionali è chiaro che bisogna rispondere con provvedimenti eccezionali”.
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