Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 992

Nella misera Calabria cresce solo CIG

 La CIG, Cassa integrazione, diminuisce in tutta Italia, aumenta in Calabria. La CIG, per chi fingesse di non saperlo, significa che una ditta licenzia provvisoriamente i dipendenti e li paga lo Stato. Perché una ditta calabrese licenzia? Forse perché è malvagia? Perché non vende, non incassa, quindi non le servono i dipendenti. Onde evitare crisi e proteste, lo Stato, cioè tutti paghiamo. Certo, la colpa è anche della classe politica, e Oliverio e la sua Giunta di Alto Profilo  ci stanno ormai da due anni senza aver combinato un bel nulla. Certo: ma l’economia non la fa la classe politica, e se l’economia è misera, è perché è misera. In Calabria, è misera. Cos’è l’economia? Ai tempi della Media, quando mi chiedevano alla cattedra di conferire sull’economia di un Paese europeo, io, con la mia proverbiale faccia tosta, ripetevo così: “Ovini, bovini, suini, cereali, patate, barbabietola da zucchero, ferro, amianto, bauxite, industrie manifatturiere, turismo… ”; già, a quei tempi l’amianto era una cosa buona; quanto alla bauxite, ignoravo cosa fosse e lo ignoro, e vi prego di non colmare questa lacuna, che mi accompagna fedelmente dal 1962 e spero mi segua, tra cent’anni, nella tomba: ci tengo! La Calabria, invece, non ha ovini, bovini, suini, cereali, patate, barbabietola da zucchero, ferro, amianto, bauxite, industrie manifatturiere, turismo. Non spacciamo per turismo i 15 gg agostarici; non mi parlate del maiale nero di Calabria, ormai più raro del panda cinese. Non parliamo di industrie, e basta una passeggiata nei posti dove c’erano: Crotone, Vibo, S. Eufemia… Non mi parlate di porti alla Soriero maniera: Gioia Tauro è la regina mondiale della Cassa Integrazione, altro che economia, altro che navi! La Calabria non produce nulla; e se non produce, non vende; e se non vende, non servono addetti. Donde la CIG. Chiaro? Nei tempi non mai troppe volte maledetti della Prima repubblica demosocialcomunista e assistenziale, invece di ovini eccetera c’erano i “posti”, c’era la bidellizzazione. Fu questa la causa dell’abbandono dei campi e delle officine, e invece di falce e martello i lavoratori inalberarono scrivania e sedere piatto. Oggi non ci sono più manco i bidelli; e i professori devono cercarsi la cattedra a Nord! Il numero dei morti, a Sud, supera i nati per l’evidenza che non nascono. Non servono pannicelli caldi e interventi straordinari corruttori; servirebbe una rivoluzione antropologica, un cambio di mentalità, un ritorno ai tempi in cui l’espressione “omu e pinna” era fortemente dispregiativa, significava uno che non vale niente nelle cose serie, un damerino, un cocco di mamma. Insomma, il rimedio alla CIG è il lavoro nel senso di fatica. Sed haec somnia sunt!

Leave a comment

Make sure you enter all the required information, indicated by an asterisk (*). HTML code is not allowed.