Catanzaro: l'Usb si schiera al fianco delle guardie giurate
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Riceviamo e pubblichiamo
"Mangiano con due mesi di ritardo, lavorano tutti i giorni in servizi notturni e diurni e nei festivi, ma soprattutto vengono sfruttati in pesanti turnazioni che mettono a rischio loro incolumità.
Questa la “zona grigia” composta da lavoratori impegnati nella sicurezza delle attività commerciali e produttive, nonché in quella dei cittadini calabresi; dovrebbero essere premiati e tutelati, mentre, invece, si ritrovano sfruttati dal proprio datore di lavoro e minati nella loro tranquillita e serenità che, più di ogni altra dovrebbe stare a cuore alla dirigenza, quale garanzia per poter svolgere un lavoro delicato come la vigilanza.
Invece, come detto, vivono con la realtà di stipendi ritardati e frazionati nel tempo.
Questo avviene con sistematicità soprattutto agli iscritti alla USB, sindacato non gradito alla società, perché si è permessa il lusso di chiedere addirittura (udite, udite!) il rispetto dei diritti dei lavoratori, il rispetto ad avere uno stipendio per il lavoro prestato, ad essere pagati regolarmente, ad aver riconosciuto il TFR maturato e non concesso come elemosina a 100 euro al mese.
Storie sommerse di lavoratori che, non ricevendo quanto a loro dovuto, si sono visti prelevare dalle banche, per insolvenza economica, la propria abitazione, altri, invece, indebitati di mese in mese per far fronte alle esigenze famigliari continuare a sopportare “tacendo” per non perdere il lavoro.
La USB, ha messo in moto tutta la sua organizzazione con l’obiettivo di dare sempre più visibilità ad un fenomeno che continua a crescere in un settore – la vigilanza - che non può essere affidato a chi ha come obiettivo non i propri dipendenti, ma l’arricchimento personale sulla pelle dei lavoratori.
Ci rivolgiamo a tutti i cittadini e alle istituzioni calabres: provate a immaginare che dietro le facce sorridenti di chi vi accoglie in aeroporto, o di chi per le strade la notte con le loro autovetture si preoccupa della sicurezza, si nascondono giornate di lavoro massacrante, prive di qualsiasi diritto di base.
Ma la cosa peggiore è la pressione psicologica, che viene esercitata nei loro confronti anche per i più frivoli disaccordi, o il non aver riconosciuti i diritti elementari previsti dai vigenti Contratti Collettivi!!
Tutto ciò, oltre all’ufficio del governo territoriale, la Prefettura, è stato denunciato all’ispettorato del lavoro; ora restiamo in attesa di una risoluzione che permetta a questi lavoratori di essere trattati come tali, da Lavoratori appunto, con la loro dignità ed il rispetto dovuto.
A tutti chiediamo di non nascondersi più, ma di uscire allo scoperto nel denunciare questi soprusi rivolgendosi alla USB unica O.S. non complice delle scelte padronali.
Noi, come organizzazione dei lavoratori, a fianco di essi non permetteremo più tali situazioni".
Federazione Provinciale USB Catanzaro