Centri antiviolenza, Sculco: "È l'ora di un sostegno reale"
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“Occorre sostenere e potenziare i centri antiviolenza e le case di accoglienza per donne in difficoltà”. Ne è convinta la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, secondo la quale “si farebbe soltanto propaganda se, da un lato, si esprimesse solidarietà alle donne, ogni qual volta si è di fronte a casi eclatanti, e dall’altro si negassero le risorse indispensabili per dare gambe e braccia alla legge regionale 21 agosto 2007 n. 20 recante ‘Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà’. Una legge - aggiunge Flora Sculco - ha senso non se è approvata, ma se, una volta approvata, diventa operativamente utile per i soggetti che ne sono i destinatari e per la società in cui vivono. Più volte abbiamo detto, dall’inizio di questa legislatura, che occorre dire basta alle leggi manifesto. Ebbene, questa volta in Consiglio regionale, grazie alla larga condivisione dei colleghi, destinando risorse importanti per i centri antiviolenza, intendiamo passare, con immediatezza, dalle parole ai fatti concreti. L’abbiamo già fatto, per quanto concerne gli aspetti istituzionali, con l’introduzione storica nello Statuto riformato, primo caso nelle Regioni italiane, della norma che prescrive la presenza in Giunta regionale di almeno il 30 per cento di donne e con la mozione che impegna la Giunta regionale a sostenere le previsioni della legge Delrio negli enti locali, estendendola, attraverso un’efficace moral suasion, anche ai comuni al di sotto dei 3 mila abitanti”. Ancora la consigliera regionale: “Ora occorre essere operativi anche rispetto alla violenza di genere, che ha forti radici nella sottocultura maschile e nella disparità sostanziale e formale tra i sessi. Ci ha colpito il caso, di cui ha parlato tutta la stampa, della madre uccisa perché intratteneva una relazione col boss di un'altra famiglia mafiosa. Ma, come è stato osservato, occorre essere consapevoli che episodi drammatici come quello appena riferito, non appartengono soltanto agli ambienti mafiosi, ma fanno parte di una cultura ancestrale che tuttora resiste, e che la democrazia, quindi noi tutti, deve saper rimuovere con la risolutezza necessaria. Pertanto, proprio in occasione dell’approvazione del bilancio il 21 e 22 aprile, sono sicura che l’emendamento che illustrerò in Aula per finanziare i centri antiviolenza, avrà il consenso di tutte le forze politiche”. Conclude Flora Sculco: “Se è vero che la violenza di genere disturba ormai le coscienze di noi tutti, dobbiamo allora incominciare ad uscire dal vago, garantendo il funzionamento dei centri antiviolenza, che non offrono soltanto servizi preventivi, ma un sostegno fondamentale per garantire la dignità della donna e la sua libertà. Per ridare fiducia e voglia di vivere a donne colpite dalla violenza, occorre assicurare loro accoglienza e ascolto; consulenza psicologica, perché ogni situazione esige un intervento specializzato che consenta loro di elaborare l’accaduto, attribuendogli un significato che non determini stati patologici; mediazione familiare, affinché le donne possano affrontare i conflitti esplosi all’interno delle famiglie, e consulenza legale. Finanziando adeguatamente questi servizi preziosi offerti dai Centri sparsi in tutta la Calabria, porremo fine al silenzio ed all’indifferenza delle istituzioni pubbliche che, d’ora in avanti dovranno saper aprire, nella nostra regione, una pagina nuova e concretamente solidale” .
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