La Terra senza gli uomini? Sarebbe una noia mortale
- Written by Ulderico Nistico`
- Published in Diorama
- 0 comments
Il poeta Caproni, la cui non proprio immensa fama è stata rinverdita dagli esami di Stato, doveva essere depresso assai, quando compose quei versi, nei quali, mentre mostra ogni simpatia per il lamantino, si augura una Terra senza abitanti umani, la quale a sentire lui, sarebbe più bella.
Nel mio piccolo, oso dissentire, per queste ottime ragioni:
- se non ci fossero gli uomini, non ci sarebbero nemmeno gli esami di Stato, e quindi i temi sulle poesie;
- se non ci fossero gli uomini, la Terra sarebbe del tutto diversa e molto più selvatica; essa, infatti, è almeno per due terzi una creazione o trasformazione dell'uomo;
- gli uomini saranno anche cattivi, però hanno messo su i templi, le arti, la filosofia della versione di latino, le medicine, l'igiene per cui non si muore più tanto, la scuola, e, ogni, tanto, anche la poesia; senza l'uomo, la natura fornirebbe 365/6 giorni l'anno tutti uniformi: sai che noia!
- gli animaletti, lamantino incluso, non sono più buoni degli uomini: mangiano altri animali; e, all'interno dei loro branchi, hanno le stesseconflittualità degli uomini, con lo scopo di affermare la propria volontà di potenza (ops), e si danno a vicenda certe cornate...
- senza gli uomini, non ci sarebbero le guerre, e senza le guerre non ci sarebbe l'Iliade, e senza l'Iliade non ci sarebbe l'Eneide, eccetera; senza la conflittualità, non ci sarebve la politica; senza la superbia delle donne, che è come quella delle femmine animali, non ci sarebbe l'amore, quasi sempre sbagliato, e con esso il 49% della poesia; l'altro 49%, è la guerra. Il rimamente 2 è la Vispa Teresa, però so due goliardate... quindi, manco quella.
Ora i vari Rousseu e Caproni sono liberissimi di pensarla come pare a loro; ma io, nel mio piccolo, spero che la Terra resti quella che è; e gli uomini restino quello che sono: orgogliosi, cattivi, avventurosi, inventori, amanti, divertaioli, guerrafondai.
Così l'umana esistenza diventa interessante, e perciò sopportabile; e, alla fine, ci pigliamo gusto.
E dei depressi, che ce ne facciamo? Ebbene, li usiamo per gli esami di Stato