Altro colpo alla 'ndrangheta: sequestrati beni per due milioni di euro tra Calabria e Piemonte
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Continua da parte del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme (CZ) l’azione di contrasto al crimine organizzato, anche attraverso l’acquisizione allo Stato dei patrimoni illecitamente accumulati dagli appartenenti alla ‘ndrangheta della città della piana, spesso a prezzo di efferati delitti.
Infatti, i finanzieri di Lamezia Terme, coordinati dalla Procura della Repubblica – D.D.A. – di Catanzaro hanno appena dato esecuzione al sequestro, in Calabria e Piemonte, di beni immobili e mobili, aziende e disponibilità finanziarie riconducibili ad un esponente di spicco, ed ai suoi prestanome, di una pericolosa cosca di ‘ndrangheta lametina.
Il provvedimento della magistratura, adottato ex D.LGS. 159/2011, è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro – sez. Seconda Penale – su conforme richiesta del Procuratore Distrettuale Antimafia di Catanzaro, sulla base delle informative del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme.
Le indagini dei militari hanno consentito di mettere pienamente in luce la spiccata pericolosità sociale dell’indagato e la dedizione dello stesso al compimento di gravi reati, dei cui proventi egli ed i suoi familiari hanno vissuto abitualmente, in modo agiato, per anni; per cui è stata richiesta e ottenuta anche l’applicazione della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni cinque.
I mirati accertamenti patrimoniali e reddituali delle fiamme gialle, condivisi dalla procura della repubblica in intestazione, hanno infatti dimostrato che i beni nella disponibilità del prevenuto sono di valore del tutto sproporzionato ed ingiustificato rispetto ai redditi leciti dichiarati ed al tenore di vita mantenuto dall’indagato. Ciò ha consentito alle “Fiamme Gialle” di fornire alla magistratura un solido quadro indiziario per disporre il sequestro dei cespiti patrimoniali, rivelatisi di origine illecita o ingiustificati nel loro possesso. Nello specifico, la misura ablatoria appena eseguita dai finanzieri di Lamezia Terme ha riguardato:
- cinque appartamenti di pregio, di cui uno ubicato in Piemonte e gli altri in Calabria;
- tre fabbricati adibiti ad opifici industriali e artigianali, di cui uno ubicato nella stessa regione settentrionale e i rimanenti in Calabria;
- quattro grossi appezzamenti di terreno edificabili ed agricoli, con annessi fabbricati pertineziali, ubicati nel lametino;
- sette magazzini situati in Calabria e Piemonte;
- cinque imprese avviate, fra cui tre società di capitali operanti in varie aree d’Italia soprattutto, fra l’altro, nel settore degli alimentari;
- quattro polizze vita, cassette di sicurezza e disponibilità finanziarie presso vari istituti di credito,
per un valore complessivo stimato di circa due milioni di euro.