Quanto vale una cittadinanza onoraria
- Written by Ulderico Nisticò
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Ogni paese può concedere la cittadinanza onoraria a chi gli pare; pensate che a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio l’hanno data a un tizio per aver messo assieme un presepe vivente, a mio avviso abbastanza raffazzonato; ma fatti loro. A Cropani invece c’è chi ha scritto cinque poderosi libri sul paese, e nessun sindaco gli ha nemmeno offerto un caffè. Cosa vuol dire? Vuol dire che la concessione o meno della cittadinanza onoraria non è di per sé una dimostrazione di un bel nulla. E così la presenza di Alte Autorità, le quali sono senza alcun dubbio specchiata autorità in fatto di diritto e roba del genere, ma il cui parere non conta niente in fatto di studi omerici. A proposito, anche il parere del sindaco di Tiriolo con relativo Consiglio Comunale è importantissimo in fatto di amministrazione e similia, però non mi risulta che Egli sia un filologo classico, un omerista come Teagene di Reggio o, secondo altri, di Messina, un lettore accanito dell’Odissea in grado di decidere da sé la traduzione della parola εἰσίθμη, traduzione errata su cui poggia tutto il castello in aria di Wolf. In aria, se colloca a 800 mt. slm il popolo marinaro dei Feaci. Come se io, il quale sono di Soverato, dicessi che i miei pescatori abitano a Serra San Bruno! E trovassi qualcuno che ci creda. Sapete leggere εἰσίθμη? No? Ma guarda, non siete tutti laureati in Lettere Classiche? Conclusione: il Comune di Tiriolo può concedere la cittadinanza a chi gli pare; ma ciò non aggiunge e non toglie nulla alla questione. A proposito, chissà se hanno concesso qualcosa anche agli altri novantanove che fanno sbarcare Ulisse, con Wolf, in cento posti diversi, tra cui l’Inghilterra, l’Indonesia e l’America; e sempre con gli stessi diciassette giorni, lo stesso ariete, eccetera. La prossima volta che capito a Gaeta, dove c’è un bel cartello “Spiaggia di Ulisse” al Serapo, proporrò un riconoscimento solenne a chi s’inventò quest’altra bufala.