Reggio, si è suicidato l'autore della strage familiare del Quiper
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Il 30 marzo di cinque anni fa aveva assassinato a colpi di fucile il fratello, la cognata e la nipotina di 4 anni. Oggi si è ucciso mentre si trovava dietro le sbarre nel carcere di Arghillà, a Reggio Calabria. Al centro della drammatica vicenda il 53enne Giuseppe Panuccio. A generare il folle gesto che spezzò le vite dei congiunti una disputa sul patrimonio ereditario del padre, teatro del gravissimo fatto di sangue l'area di sosta di un noto ipermercato nel cuore della città dello Stretto. La piccola, Gaia, spirò 48 ore più tardi. I due fratelli si erano incontrati accidentalmente e, al culmine di un alterco particolarmente acceso, Giuseppe Panuccio aveva imbracciato l'arma custodita all'interno della sua automobile facendo fuoco contro i familiari. Oltre alla bimba, morirono il fratello Guido e la cognata Teresa Rechichi che, disperatamente, tentò di sottrarre al tragico destino la figlioletta ponendosi sulla traiettoria delle fucilate. Dopo aver commesso la strage, Panuccio era fuggito. Ritornò presto sulla sua decisione presentandosi in Questura accompagnato dal suo avvocato.
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