Provincia di Vibo: il PD strattona Niglia
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"Le richieste di dimissioni formulate dal Consigliere Macrì ed indirizzate a mezzo stampa al Presidente della Provincia Niglia riaprono una discussione che già il Sindaco di Gerocarne, e componente della segreteria provinciale del PD di Vibo, Vitaliano Papillo, negli stessi termini, aveva proposto nei giorni scorsi". Inizia con queste parole un documento politico trasmesso dalla Federazione provinciale del PD di Vibo Valentia. "Alle medesime argomentazioni - si legge nel comunicato - utilizzate da Papillo, per la verità, Niglia aveva risposto con un diluvio di insulti che, provenendo da un’importante carica istituzionale, ci avevano lasciato esterrefatti. Prima di entrare nel merito, pertanto, l’occasione è buona per ricordare al Presidente Niglia, evidentemente poco avvezzo al confronto politico e più abituato ad inabissarsi nel silenzio di un’azione politica sconosciuta ai più, che ad un partito e ad un sindaco come Papillo si deve rispetto istituzionale e che il confronto politico va mantenuto nei canoni della civiltà e della correttezza. Avevamo deciso di non inseguire Niglia in quella polemica obiettivamente fuori luogo, ma oggi alla luce dei fatti nel frattempo accaduti questa piccola precisazione, per così dire metodologica, viene buona. Ciò detto, e stando al tema, non possiamo non sollevare da un versante politico diverso le medesime obiezioni di Macrì allo stesso Niglia". "In questi mesi la gestione politico-amministrativa dell’Ente, al netto di qualche velleitario pellegrinaggio nella Capitale, è stata del tutto ininfluente in una dinamica politica - a parere della Federazione provinciale del PD - obiettivamente già di per sé molto complicata. Oggi servono gesti forti, tirare a campare per mantenere il pennacchio in queste condizioni non serve. Diciamo ciò nella consapevolezza della necessità, anche dal nostro settore politico vicino al Governo, di tenere alta l’attenzione su una situazione che ci allarma e ci preoccupa e che va affrontata anche ribaltando qualche logica sin qui utilizzata. Nello specifico comprendiamo che la Presidenza Niglia sia frutto del peccato originale della sua stessa elezione, scaturita da un’ambiguità politica ancora non risolta, e comprendiamo altresì che qualche uscita scomposta e fuori luogo derivi da una situazione di obiettiva impotenza che nel combinato disposto crea disagio politico, ma una situazione così complessa necessita di gesti forti. Erano questi gli argomenti che avevamo provato a sollevare, sono queste le questioni che poniamo oggi al tavolo della discussione politica. Viviamo una stagione durissima per questo territorio, e la vertenza dei dipendenti dell’Ente, da giorni asserragliati sul tetto di Palazzo ex Enel, pone interrogativi alle coscienze di ciascuno di noi. E’ il momento, pertanto, di un’assunzione comune di responsabilità, ciascuno per la propria parte, ognuno per le proprie competenze ed il proprio ruolo". "Su questi temi - è la conclusione della nota - il Partito Democratico, nella civiltà del confronto, come sempre saprà dare fino in fondo il proprio contributo.
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