Formazione professionale, partono percorsi triennali in regime di sussidiarietà integrativa
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La giunta regionale, su proposta dell’assessore al Lavoro Federica Roccisano, ha approvato la delibera concernente l’atto d’indirizzo per le procedure di accreditamento o di autorizzazione provvisoria, al 31 dicembre, delle strutture di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. È un atto che prevede la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Regione, Prefetture, ANCI Calabria e Tribunale dei minori. Le procedure di accoglienza dei Minori stranieri non accompagnati sono state, di recente, al centro di aggiornamenti del quadro normativo all’interno della Legge di Stabilità per il 2015 con l’individuazione presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del Fondo Nazionale per l’accoglienza dei Minori Stranieri non accompagnati. Al fine di adeguarsi alle modifiche fatte dal Ministero, con cui viene previsto che l’erogazione sia fatta direttamente ai Comuni, la Regione, con questo Protocollo, darà la possibilità al Ministero dell’interno di liquidare le somme previste alle strutture che hanno ospitato minori stranieri non accompagnati. Si tratta di un percorso che va nella direzione dell’applicazione della legge 328/2000 e del trasferimento delle funzioni dalla Regione ai Comuni che, dal prossimo primo gennaio, saranno gli enti che direttamente si occuperanno anche degli accreditamenti e dell’autorizzazione delle strutture per i minori. Disco verde anche alla delibera riguardante l’accordo triennale tra assessorato alla Scuola e l’ufficio scolastico regionale che prevede la realizzazione, a partire da questo anno scolastico e per tre anni, di percorsi di Istruzione e Formazione Professionale triennali, in regime di sussidiarietà integrativa. È un importante atto che dà la possibilità agli istituti professionali di offrire un sistema formativo orientato al lavoro per i giovani a partire già dal terzo anno. Questa qualificazione al terzo anno, inoltre, permette la riduzione dei livelli di dispersione scolastica e, quindi, il passaggio, da adolescente a rischio esclusione sociale, a giovane qualificato che può scegliere di continuare nella formazione o di entrare nel mondo del lavoro.
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