Tumori ai polmoni, l’Arpacal misura la concentrazione del gas radon in ambienti chiusi
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Alla presenza dei delegati dei Comuni di Settingiano, Andali, Soverato, Miglierina, e Platania, dopo riunioni tecniche già svolte per i comuni di Vallefiorita e Sant’Andrea Apostolo dello Jonio, si è tenuta ieri a Catanzaro la prima riunione tecnica di presentazione della nuova campagna di monitoraggio della presenza di gas radon nei luoghi pubblici e nelle civili abitazioni, a cura del laboratorio fisico “Ettore Majorana” del Dipartimento di Catanzaro dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria). La campagna prevede il coinvolgimento di tutti i comuni che hanno aderito ad un primo appello a monitorare la presenza del gas radon sul proprio territorio, attraverso il posizionamento di esposimetri in grado di misurare la presenza di questo gas naturale inerte ma radioattivo, prodotto principalmente dal suolo e dai materiali da costruzione.Dopo un breve saluto del direttore scientifico dell’Arpacal, dottor Oscar Ielacqua, la presentazione dell’iniziativa, nonché i dettagli operativi della collaborazione che l’Arpacal ha chiesto ai Comuni, è stata a cura del dottor Salvatore Procopio del laboratorio fisico “Ettore Majorana” del Dipartimento di Catanzaro. “Il progetto – ha spiegato Procopio - viene sviluppato in un periodo di circa 12 mesi e permette di allestire una banca dati per la misura della concentrazione del gas radon in ambienti chiusi, indispensabile passo per la stesura di una mappa territoriale per il rischio radon. Attraverso l’acquisizione delle coordinate geografiche di ogni punto di misura, inoltre, sarà possibile costruire una cartografia con i diversi valori di concentrazione media di attività di radon”. “Poiché il radon è un gas radioattivo – ha illustrato ai presenti Procopio - può risultare cancerogeno se inalato in concentrazioni elevate. La principale fonte di questo gas risulta essere il terreno, dal quale fuoriesce e si disperde nell'ambiente, accumulandosi in locali chiusi dove diventa pericoloso. Si stima che sia la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta, ed alcuni studi evidenziano sinergie fra le due cause. Per i non fumatori, invece, è statisticamente la prima causa di tumore al polmone”. Nelle prossime settimane, oltreché per le altre province calabresi, saranno tenuti altri incontri con i sindaci, o loro delegati, dei comuni della provincia di Catanzaro che stanno progressivamente aderendo all’iniziativa.
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