Chiaravalle, presentato il libro "Sud, vent'anni di solitudine"
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Grande partecipazione all’incontro che si è tenuto ieri presso l’aula magna dell’Istituto di Istruzione Superiore “E. Ferrari” di Chiaravalle Centrale, che ha visto un confronto aperto tra l’autore del libro “Sud, vent’anni di solitudine” Giuseppe Soriero con gli alunni degli istituti superiori chiaravallesi. Evento organizzato all’interno del progetto “Libriamoci” promosso dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) con l’ intento di diffondere e promuovere la lettura fra gli studenti di tutte le scuole, dalle elementari alle superiori, alla presenza dell’autore del libro scelto. L’evento, moderato da Emanuela Neri, si è aperto con i saluti da parte del dirigente scolastico Giuseppina Letizia Voci che ha espresso la sua soddisfazione per l’ organizzazione della giornata di riflessione su un tema così importante come la questione meridionale tra storia e attualità. Nelle sue parole un incitamento ai ragazzi e alle famiglie nel promuovere la lettura extrascolastica. Lettura che, sempre secondo la dirigente, “è propedeutica alla formazione di una coscienza sociale che possa permettere la costruzione di una società migliore capace di cambiare il futuro del meridione e in particolare della Calabria. Dalla scuola, dalla formazione può partire la crescita sociale di un’ intera collettività”. La parola è passata poi ai ragazzi che con due contributi video sono stati capaci di porre degli importanti quesiti all’autore. Partendo da alcuni passi importanti del libro passando poi alla simulazione di una intervista ricreata in uno studio televisivo i ragazzi si sono resi protagonisti in prima persona del dibattito. Come può un Sud ricco di storia e di cultura che per tanto tempo è stato abbandonato ritornare ad essere protagonista dello sviluppo di una Nazione come l’Italia? Come può la Calabria rappresentare una terra capace di dare una possibilità concreta alle sue professionalità migliori impedendo così la forte migrazione verso orizzonti lavorativi più produttivi? Da dove ripartire per riprenderci il nostro futuro? Considerazioni importanti che hanno dato spunto ad un intervento attento e meticoloso dell’autore. Un contributo importante alla discussione lo hanno fornito anche alcuni docenti, la professoressa Lo Prete, il professore Pellegrino e la Professoressa Posca. Prima di passare la parola all’autore la moderatrice dell’incontro Neri ha sottolineato lo spessore dell’autore e del libro. Testo ormai alla terza edizione arricchita dalla prefazione a cura di Romano Prodi, risulta tra quelli dello stesso genere tra i più stimati. Vincitore del Premio Sele D’Oro 2014 e 2015 e del premio Sila; presentato al Senato e alla Camera e recensito sulla stampa calabrese e nazionale. È stato lo stesso autore nel suo intervento conclusivo a ritenersi onorato della presenza in una Città come Chiaravalle ricca di storia e di cultura. Sempre Soriero ha ringraziato e si è complimentato con il dirigente, il corpo docenti ma soprattutto con i ragazzi che con il loro attento contributo hanno dimostrato tutto il loro interesse e la loro sensibilità verso gli argomenti trattati nel libro. Nelle parole di Giuseppe Soriero uno sguardo al passato, nella storia di ciò che è stato e non si può cambiare ma anche un messaggio di non rassegnazione, un messaggio di coraggio che aiuta a prendere spunto dal passato per capire gli errori da non rifare. Citando un passaggio del libro, che parafrasa due pensieri di Einstein e Papa Francesco, “non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che lo ha generato” se davvero si vuole uscire da una recessione socioeconomica in cui “c’è chi muore di fame, e la politica pensa a banche e finanze”. Il messaggio che si vuole lanciare, in un certo senso, è racchiuso nella copertina del libro. Una ragazza ventenne, coetanea proprio dei ragazzi della scuola, ferma ad una stazione del Sud ad aspettare un treno che stenta ad arrivare e che potrebbe non arrivare mai. Ma la fiducia è più forte della rassegnazione e quella stessa ragazza rimane ad aspettare, con lo sguardo verso il futuro e con la speranza e la determinazione di chi non si da mai per vinto. Un momento di commozione a reso piena di significato un’intera mattinata.
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