Tropea, l'affondo di Macrì: "Si ponga fine a questa esperienza amministrativa"
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In riferimento alla situazione politica di Tropea, il capogruppo in Consiglio comunale di “Forza Tropea” Giovanni Macrì dichiara quanto segue:
“Lo stato di salute della Città è sotto gli occhi di tutti i Cittadini, ragion per cui sarebbe offensivo della loro intelligenza e pleonastico soffermarsi sulle criticità (uso un eufemismo) irrisolte sottraendo, così, attenzione e spazio ad aspetti che, a mio avviso, sono meritevoli di approfondimento. Che la maggioranza sarebbe implosa nel giro di pochi anni lo si poteva percepire da tempo o, per meglio dire - certo di non esagerare - sin dai “simpatici” retroscena che hanno caratterizzato la formazione delle liste e, quindi, la campagna elettorale: improbabili candidati a sindaco col cappello in mano per elemosinare incondizionatamente un posto in lista, oscure alleanze di forze da sempre nemiche pur di impedire la vittoria di chi avrebbe voluto mettere, senza riserve, le proprie energie e il proprio tempo al servizio dell’amata città con una visione precisa e con obiettivi chiari e organicamente delineati in un programma di governo e in una serie di atti accessibili e aperti al contributo di tutti cittadini (soprattutto i Giovani) per renderli partecipi e protagonisti di quell’auspicato processo di rinnovamento totale e crescita condivisa. Le cose, per una serie di fattori concorrenti, sono andate nel modo che tutti conosciamo e la Città, ancora una volta, si trova costretta a fare i conti con il tempo perso e (forse) con l’ennesima occasione sprecata. Di tutto questo i Tropeani sanno chi ringraziare per primo. Ma, fatto questa beve premessa, torniamo all’attualità. Non comprendo, da politico e da comune cittadino, l’utilità della posizione espressa dai consiglieri D’Agostino e Valeri di fronte alla chiara sfida lanciata dal Sindaco nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale: “Avete i numeri, quindi, mandatemi a casa se avete il coraggio non avendo io intenzione di dimettermi per senso di responsabilità e rispetto nei confronti di chi mi ha votato”. Tralasciando le beghe interne alla pseudo maggioranza, in questo ragionamento mi ritrovo dalla parte del Sindaco e ritengo, dunque, di stigmatizzare severamente l’atteggiamento pilatesco dei due dissidenti i quali, a mio avviso, o sfiduciano il Sindaco (i numeri dicono oggi che saremmo 5 a 8 per le opposizioni) o si rimboccano le maniche preoccupandosi di cosa fare per affrontare nel modo migliore la stagione estiva. Certo non possono pensare di passare il boccino al Consiglio dei Ministri assistendo da semplici spettatori al dramma della nobile Tropea allo sbando: una rappresentazione che potrebbe ancora procrastinarsi per diverso tempo. Al tempo stesso, mi trovo in totale disaccordo con la linea e l’azione del Sindaco poiché non scorgo nelle stesse né umiltà, né, tanto meno, soluzioni ai ben noti problemi. Vedo, anzi, un significativo peggioramento delle condizioni di salute del Comune (soprattutto dell’apparto amministrativo) dalle quali, in futuro, sarà per chiunque difficile ripartire e risollevare la città. La maggioranza – forse perché non confidava in un successo elettorale - non ha avuto sin dall’inizio una chiara progettualità per Tropea e, cosa gravissima, non ha saputo approfittare di un’opposizione responsabile e matura il cui obiettivo è stato quello di ristabilire un clima di serenità sociale tra i protagonisti della vita politica cittadina. Per quanto mi riguarda, a dispetto delle critiche ricevute per la pacatezza nei toni utilizzati in questi ultimi anni, ritengo di aver reso un ottimo servigio alla mia Città, un’ardua e sofferta prova di carattere che non è sfuggita alle tante persone per bene che ho avuto sempre al mio fianco, un’opera i cui frutti potranno essere raccolti da chi vorrà in futuro impegnarsi confidando nel rispetto reciproco con l’avversario, non più erto a nemico da stroncare in tutti i modi. Concludo il mio intervento rivolgendo un appello al Sindaco e ai dissidenti affinchè trovino il coraggio e la forza di togliere Tropea dal pantano in cui l’hanno cacciata. La situazione politica è più che evidente, i numeri non ci sono, la mancata approvazione del bilancio da pare dei dissidenti è stata un’azione di sfiducia ben più grave di quella rappresentata dalla costituzione di un nuovo gruppo consiliare, quindi, gioco forza, occorrerebbe essere conseguenziali dall’una e dall’altra parte. Purtroppo, la situazione amministrativa è drammaticamente difficile, in questi anni si è fatto ben poco e molto si è perso; non un solo atto è lineare e le conseguenze si vedranno e pagheranno nel tempo. Tuttavia, ne sono certo, Tropea, con l’impegno corale di tutti, riuscirà ancora una vola a risollevarsi, le sue capacità di rinascita più volte sono scese felicemente in campo, basa pensare a quel che avvenne nel 1993 quando trovammo gli anticorpi per mettere la parola fine e risollevarci dal medio evo, quello oscurantista, in cui ci aveva ficcato l’amico di tutti che, ancora oggi, approfittando delle amnesie di molti ovvero dell’inconsapevolezza dovuta alla giovane età di tanti altri, ha la faccia tosta di volersi riproporre come protagonista del nostro futuro”.