Reggio Calabria, Maiolino e Pizzimenti chiedono lumi sul Question Time

Due rappresentanti dell'opposizione nel Consiglio Comunale di Reggio Calabria, Antonino Maiolino (capogruppo di Reggio Futura) ed Antonio Pizzimenti (Forza Italia), hanno deciso di esibire pubblicamente i dubbi che nutrono a proposito della tempistica con cui la maggioranza sta affrontando il tema del Question time. Uno strumento che il presidente della Commissione Statuto e Regolamenti, Demetrio Martino, aveva concepito allo scopo di incalzare i componenti della Giunta, peraltro appartenenti al suo stesso schieramento. In effetti, l'anomalia era apparsa in tutta la sua evidenza già il 19 febbraio, quando l'organismo consiliare aveva votato l'approvazione del provvedimento. Lo stesso Martino rilasciò un'intervista in cui ironizzava sui mal di pancia che la proposta aveva provocato, a suo dire, in alcuni "compagni di cordata". Certo, sarebbe stato più comprensibile se l'introduzione della modifica fosse stata partorita da un consigliere che siede sui banchi della minoranza di centrodestra, ma il capogruppo del Centro Democratico aveva difeso la scelta adottata ammantandola del principio di trasparenza su cui dovrebbe essere fondata l'azione dell'Amministrazione di centrosinistra insediatasi nel novembre dello scorso anno. Sta di fatto che Maiolino e Pizzimenti, approfittando del silenzio seguito all'annuncio, hanno diffuso in mattinata una serie di considerazioni in merito. "Doveva rappresentare la rivoluzione Copernicana, invece sono passati circa due mesi dall’approvazione in Commissione comunale Statuto e regolamenti della modifica all’articolo 46 del regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale e la Giunta - sostengono i due consiglieri - sta evitando chiaramente di inserire l’emendamento tra gli o.d.g. del Consiglio, probabilmente perché qualche assessore è allergico al confronto". "La modifica dell’articolo 46 - spiegano Maiolino e Pizzimenti - permette ai consiglieri di presentare delle interpellanze in merito a determinati temi di attualità, al sindaco o agli assessori che hanno competenza sul tema, i quali devono rispondere, in seduta pubblica di Consiglio Comunale, entro quindici giorni.  “Questo ritardo - a parere degli esponenti che hanno vergato la nota - è alquanto sospetto, evidentemente c’è qualcuno che si vuole sottrarre al confronto. In campagna elettorale, questa doveva essere l’Amministrazione della trasparenza e della democrazia, questo immobilismo ingiustificato sembra andare nella direzione opposta. Pertanto chiediamo una decisa accelerazione affinché la modifica dell’art. 46 venga finalmente approvata,  convinti che sia uno strumento opportuno ed utile per il miglioramento dei processi democratici e decisionali della nostra città".

 

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