Divario Nord-Sud, Greco: "Dal governo solo un uso spropositato dei commissariamenti"

“Il rapporto annuale dell'Istituto di statistica conferma ciò che da anni è sotto gli occhi di tutti: il governo non investe nel Sud del Paese. E' apprezzabile - afferma  Orlandino Greco, presidente del gruppo ‘Oliverio Presidente’ -  il tentativo del ministro Delrio di difendere l'operato del governo Renzi sulla programmazione politica per il Meridione, purtroppo, per lui e per noi, i dati parlano chiaro: l'occupazione è scesa al 48%, nel Mezzogiorno il reddito è più basso del 18 per cento rispetto alla media nazionale, nelle aree più povere la differenza sale al 30 per cento. Dati che hanno come logica conseguenza - aggiunge Greco - una riduzione dei consumi: le famiglie residenti al Sud, infatti, spendono poco più del 70 per cento della media nel resto del Paese. Nel Meridione gli investimenti sono crollati il 15 per cento in più rispetto al Nord. E' vero, il 70% dei fondi europei per la programmazione 2014-2020 è destinata al Sud, ma il ministro Delrio omette di dire che proprio per le regioni meridionali è stata ridotta la quota di cofinanziamento del governo nazionale. Così come non esiste una programmazione volta a superare l'isolamento delle periferie del Meridione, sempre più distanti dal resto del Paese”. Spiega Greco: “Tagli alle linee ferroviarie e riduzioni delle tratte aeree sono solo alcune delle problematiche che attanagliano il sistema dei trasporti al Sud. Ci sono comunità territoriali totalmente isolate, comuni dove per raggiungere la prima stazione di rifornimento occorre percorrere 40 km. Non c'è bisogno certo dell'Istat per capire come l'Italia possa ripartire se il Sud è in queste condizioni e dispiace registrare che il governo mentre risponde agli istituti di statistica si dimostra invece sordo alle proteste che giungono dagli amministratori locali. Da anni, prima da sindaco, poi da presidente del consiglio della provincia di Cosenza e oggi come consigliere regionale, promuovo iniziative politiche e istituzionali volte a far percepire la necessità di un governo  più vicino al Sud.  L'unica risposta del governo, almeno per la Calabria, è stata quella di fare un uso spropositato dello strumento del commissariamenti, dal settore dei rifiuti alla sanità per finire alla gestione del porto di Gioia Tauro, dimostratisi apparati elefantiaci ed estremamente dispendiosi”. Conclude il capogruppo di ‘Oliverio Presidente’: “L'effetto di queste politiche, come evidenziato dall'Istat, è il drammatico aumento del gap che divide l'Italia in due: rispetto al Nord le aree del Meridione si caratterizzano per gli svantaggi legati alle condizioni di salute, alla carenza di servizi, al disagio economico, alle disuguaglianze sociali. Ed è interessante che in questo quadro drammatico vengano individuate delle aree con delle potenzialità inespresse, proprio a significare come delle politiche più attente alle vocazioni territoriali possano essere decisive per le sorti del Sud e dell'intero Paese. Ai commissari romani si risponda allora con il coraggio delle scelte che spettano alla politica, al ministro Delrio, al governo, che per troppo tempo hanno delegato a burocrati e ragionieri la responsabilità di cambiare il volto di una terra che può rappresentare l'unica vera opportunità per costruire una vera unità d'Italia”.

 

 

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