False dichiarazione per accedere ai buoni spesa Covid, 110 'furbetti' scoperti in Calabria
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Nell’ambito dell'attività di polizia economica finanziaria a tutela della spesa pubblica, i Finanzieri della Compagnia di Corigliano-Rossano (Cs) hanno individuato 110 persone residenti nei comuni di Acri e Cariati, che avrebbero indebitamente percepito il sussidio dei “buoni spesa Covid-19”, erogati dal governo centrale per sostenere le fasce più deboli della popolazione, maggiormente colpite dall’attuale emergenza pandemica.
I risconti posti in essere dalle fiamme gialle, svolti attraverso l’incrocio di numerosi dati fruibili attraverso le banche dati in uso al Corpo, hanno permesso di riscontrare presunte irregolarità nelle domande presentate dai cittadini per la fruizione del sussidio.
L’attività, nel cui contesto è stata analizzata la situazione economico-patrimoniale di circa 400 beneficiari e dei rispettivi nuclei familiari, ha permesso di constatare che molti beneficiari, pur risultando già percettori di altre prestazioni sociali (come il reddito di cittadinanza o l'indennità di disoccupazione) o intestatari di un regolare contratto di lavoro, avevano in realtà falsamente autocertificato, al fine di ottenere sussidi per un importo compreso tra cento e mille euro, di trovarsi in condizioni di difficoltà economica o di indigenza tali da non consentire neppure il minimale approvvigionamento di generi alimentarie di prima necessità.
Le indagini hanno quindi permesso di riscontrare l’indebita concessione di benefici per circa 40 mila euro da parte dei Comuni interessati, ai quali sono state trasmesse le segnalazioni necessarie per avviare le procedure di recupero delle somme erogate. Nei confronti degli indebiti fruitori sono state irrogate sanzioni amministrative per complessivi 120 mila euro.