Dieci migranti all'opera per pulire le spiagge di Vibo

Il protocollo d’intesa siglato qualche giorno fa a Palazzo Rizzuti tra otto Comuni del vibonese, l’ente Provincia e tre Associazioni del territorio incomincia a prendere forma ed ha pronte le prime immediate risposte all’emergenza igienico sanitaria ed ambientale della costa vibonese. Protagonisti la Prefettura, il Comune di Vibo Valentia, l’Associazione Monteleone Protezione civile e la Cisal Servizi  e Consulenze srl  cofirmatari di un primo progetto esecutivo volto ad aiutare questo territorio ad offrire la sua immagine più adeguata a vacanzieri, ospiti di passaggio  e ai residenti. L’idea del Prefetto Giovanni Bruno di dare immediato respiro anche in provincia di Vibo Valentia, e, quindi, senza perdere tanto tempo considerata l’ormai avviata stagione estiva,  all’impiego degli immigrati in lavori socialmente utili, in applicazione del piano di riparto nazionale e regionale, ha avviato il suo percorso operativo. Dieci  giovani  che risiedono in zona e che al momento risultano ospitati in strutture temporanee in attesa di ottenere il riconoscimento della protezione internazionale presso la competente commissione elettorale, sono da oggi all’opera e muniti di adeguato materiale di supporto  hanno avviato la pulizia delle spiagge che insistono sui territori di Vibo Marina, Bivona e Trainiti. L’obiettivo è di offrire maggiore fruibilità per il cittadino, ridurre i rischi legati alla condizione igienico sanitaria ma anche la  riduzione della non conformità dei servizi offerti al pubblico.  “Finalmente – ha sostenuto il sindaco Elio Costa che ha voluto l’immediata realizzazione di questo programma  – diamo ossigeno ad un progetto che abbiamo pensato ormai da tempo e che oggi è diventato esecutivo grazie al sostanziale  conforto della Prefettura, dell’Associazione Monteleone e della Cisal Servizi e Consulenze che ringrazio per il contributo alla città di Vibo Valentia. Siamo qui ad interpretare in tempi reali le legittime esigenze della popolazione ma anche per riavviare il recupero della splendida immagine di un territorio che negli scorsi decenni  ci ha visto primeggiare nella Calabria di ieri sicuramente più attenta e prestigiosa”.  “Anche questa meta, tempestiva e  di grande e notevole  trasparenza istituzionale la si deve per buona parte anche alla sensibilità sempre più crescente della massima autorità territoriale di governo, il prefetto Giovanni Bruno che in sintonia con il sindaco Elio Costa ha finito col lanciare un nuovo messaggio di speranza in chi crede che è ancora possibile, nonostante il dissesto economico comunale inseguire l’obiettivo legato al conseguimento della “normalità amministrativa del servizio pubblico”. Questo è stato reso possibile perché all’esterno si fanno strada iniziative di notevole spessore manageriale avvalendosi della cultura dell’insieme si può fare, come la Cisal Servizi e Consulenze,  di cui è amministratore unico Francesco Greco, che accogliendo una idea di  Franco Cavallaro è riuscito a mettere in piedi un’Azienda che ormai da anni mette a disposizione di Enti locali, istituzioni, associazioni, ma soprattutto lavoratori, la propria competenza ed i propri servizi  attraverso una rete di convenzioni che l’hanno resa positiva anche in Europa.  Ma si deve anche al competente apporto dell’Associazione Monteleone Protezione Civile se la pianificazione delle giornate ecologiche vibonesi nella zona costiera di Vibo Valentia oggi ha assunto  concretezza.  I giovani immigrati ne avranno per venti giorni. Con Vibo Valentia hanno aderito al protocollo d’intesa per realizzare quella viene  meglio identificata in una vera e propria pianificazione di giornate ecologiche, anche i comuni di Pizzo, Briatico, Zambrone,Parghelia,Tropea, Ricadi, Joppolo e Nicotera, mentre le Associazioni  interessate sono la Gemes di Lamezia Terme, La Stella del Sud di San Nicola da Crissa e l’Arci Pesca Fisa di Vibo Valentia. “E’ anche una giusta e concreta risposta – è stato detto, tra l’altro,  in sede di firma del protocollo d’intesa – avente lo scopo di definire percorsi educativi di accoglienza e di integrazione che permettano agli immigrati di conoscere il contesto sociale anche attraverso attività di volontariato a favore della collettività ospitante e che promuovano la formazione di una coscienza di partecipazione”. Intanto si concorre, intelligentemente, a dare una forte spallata al piagnisteo di chi non crede che un servizio per volerlo realizzare bisogna anche saperlo programmare.  

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