Elezione presidente Consiglio regionale: Flora Sculco si mette di traverso
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“Dinanzi a cento e forse mille e più questioni urgenti e drammatiche da affrontare, non possiamo consentirci - afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco - di andare avanti con fibrillazioni interne ad un solo partito che ritardano ogni soluzione e minano il funzionamento della Regione. Il presidente Oliverio, che è il principale riferimento istituzionale, può e deve proseguire nell’azione di governo alla luce del programma illustrato e deve farlo con la maggioranza e con tutti i suoi alleati, unendo gli sforzi dell’Esecutivo e dell’Assemblea e parlando chiaro e tondo alla Calabria ed al Paese. Oppure, può andare avanti lasciando che sia Roma a condizionare scelte ed organigrammi, riducendo così il Consiglio regionale in un luogo in cui si ratificano decisioni assunte altrove”. Aggiunge la consigliera regionale: “I ritardi provocati dalle contrapposizioni interne al Pd calabrese, appannano l’azione del Presidente della Regione, mettono a rischio il buon andamento della X Legislatura ed il quadro politico indicato col voto popolare del 23 novembre. Se anche per la rielezione del Presidente del Consiglio, prevalesse l’autoreferenzialità di un solo partito, non si rispetterebbe il diritto dei soggetti politici che hanno contribuito alla vittoria del 23 novembre, a svolgere la loro parte per concretizzare il progetto di rinnovamento. Sarebbe un modo di procedere che ci vedrebbe nettamente contrari, il 28 luglio, a qualsivoglia indicazione calata dall’alto, da altri e dall’esterno”. Spiega Flora Sculco: “Abbiamo condiviso e reso forte il progetto di rinnovamento, convinti che l’inclusione fosse la parola d’ordine del Pd renziano, ma riscontriamo che in Calabria una parte dello stesso Pd, piuttosto che dialogare con gli alleati e insieme aprirsi al confronto con gli altri soggetti che hanno ruolo e voce nella società, predilige invece la chiusura e l’arroccamento nelle scelte e la formula anacronistica del monocolore. Ciò per cui ‘Calabria in Rete’ e la sottoscritta si sono impegnati, è una politica che, a partire dai territori, rivendicasse, sulla base di una credibilità progettuale incentrata non sull’egemonia di pochi, ma sulla partecipazione di tanti, una funzione di guida e di ascolto delle esigenze per ridare speranza alla Calabria. C’è da affermare un’identità precisa della nostra terra, che nel Paese stenta ad essere percepita nella sua reale dimensione di area ricca di giacimenti naturalistici e culturali fin qui inespressi, ed una leadership regionale in grado di recuperare, sui tavoli romani ed europei, autorevolezza e fiducia". "Le sfide che abbiamo di fronte sono numerose, ma - conclude la consigliera regionale - se vogliamo fronteggiarle, dobbiamo procedere con spirito di condivisione, lealtà politica ed attraverso una discussione plurale e democratica tra le forze politiche di maggioranza. Altre strade non ce ne sono!”
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