Caso Garofalo, la sorella di Lea attacca l’associazione Libera e la fiction Rai
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Pesanti critiche sono state rivolte da Marisa Garofalo, sorella di Lea, alla fiction andata ieri sera in onda su Rai 1, durante la trasmissione del Tg regionale “Vuongiorno regione”. “Lea – ha affermato stizzita – è stata rappresentata malissimo, come una ragazza rozza, ma Lea non era così, era molto signorile e parlava benissimo l'italiano”. Dunque, aperta avversione verso il modo usato di descrivere la realtà, proseguita nei passaggi successivi: “è stata rappresentata la mia famiglia in maniera vergognosa - ha aggiunto Marisa Garofalo - e ci sono stati momenti e scene che non corrispondono alla verità, ma hanno rappresentato molto bene l’associazione Libera e forse lo scopo era proprio questo”. L’attacco verso l’associazione antimafia di don Ciotti è più che deciso e, infatti, la Garofalo ha puntualizzato con amarezza che “purtroppo non riesco a vedere più mia nipote Denise, che so essere gestita dall’associazione Libera. E ogni volta che faccio riferimento a Libera poi salta l'incontro con mia nipote, non credo sia solo casualità. Lea ha pagato con la vita la sua scelta – è stata la conclusione - ma io non sono stata interpellata sulla realizzazione di questo film e non so il motivo”.
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