"Contro povertà e disagio sociale la Regione deve introdurre subito il reddito minimo"
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"C’è un fantasma che si aggira per l’Europa: il reddito minimo. Vogliamo essere, anche questa volta, gli ultimi a recepirne l’importanza per fronteggiare povertà e disagio sociale provocati dalla crisi più lunga dal dopoguerra, pur essendo stati, come Regione, attraverso la proposta dal sottoscritto formalizzata ad inizio di legislatura, tra i primi a ipotizzarne l’urgenza?". L’interrogativo è posto dal capogruppo de La Sinistra in Consiglio regionale Giovanni Nucera che spiega: "La Finlandia è diventato il paese meno produttivo e meno efficiente della zona euro sul fronte del costo del lavoro e della produttività, eccezion fatta per la Grecia. Il Pil della Finlandia è del 6% inferiore rispetto ai livelli del 2008, mentre la disoccupazione si aggira intorno al 10%. Gli ordinativi industriali sono crollati del 31% e che nel terzo trimestre il Pil si è contratto -0,6%, indirizzando l’economia verso il quarto anno di recessione. I motivi riguardano la crisi della Nokia, principale azienda esportatrice, al crollo della domanda di carta, un segmento fondamentale nel mercato dell’export di Helsinki. La Finlandia è stata vittima dell’austerity, delle sanzioni imposte alla Russia e della conseguente recessione. Ecco perché, proprio per affrontare questa difficile congiuntura, anche in Finlandia si pensa ad introdurre il reddito minimo. Si prevede l’erogazione di 800 euro al mese sotto forma di reddito universale a tutti i cittadini maggiorenni, esenti da tassazione e in sostituzione del cumulo di contributi, deduzioni e agevolazioni che attualmente sono in vigore. A quanto pare, all’inizio ci sarà una prima fase pilota con un assegno da 550 euro, per poi passare al pieno sviluppo del piano che costerebbe oltre 52 miliardi all'anno a regime”. Aggiunge Nucera: “Anche in Svizzera l'idea ha trovato accoglienza nel dibattito pubblico, tant’è che il prossimo anno si terrà referendum che però potrebbe non centrare l’obiettivo visto che la proposta avanzata ipotizza cifre nell’ordine di 2800 euro a testa. Ma programmi di sostegno per chi non ha reddito sono in discussione anche in Olanda. In Italia il dibattito cresce e se riusciamo a cambiare approccio al tema, innovando le chiavi interpretative finora dominanti e superando pregiudizi culturali che scambiano il reddito mino per puro assistenzialismo, probabilmente riusciremo nell’intento che, va ribadito, poggia su valori di equità e di valorizzazione della persona umana". Conclude Nucera: "La Lombardia, la regione più ricca, l’ha già introdotto e la Puglia è a buon punto. Davvero la Calabria intende permanere in una fase d’incertezza pur essendo la regione più debole del sistema-Paese con una percentuale di disoccupati da capogiro e un aumento impressionante delle povertà?"
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