Che i costi della sanità stiano diventando insostenibili per molti è un dato di fatto. Le prestazioni sanitarie, infatti, sempre più vengono richieste a pagamento o con modalità intramoenia o direttamente da privati, dato che i tempi d’attesa del Cup sono sempre più lunghi. In tutto questo scenario, naturalmente, non mancano i soliti approfittatori che, a scapito di chi davvero ne ha diritto, presentano ticket che riportano false esenzioni, vediamo i dettagli.
Autocertificazioni per esenzione: chi ne ha diritto
Per capire un attimo quello che è accaduto in Calabria, si deve avere chiaro che in alcune condizioni, che prendono in considerazione due fattori principali, quindi l’età dell’assistito e il suo reddito familiare, è possibile fruire di un’esenzione per le prestazioni mediche, ovvero tutte quelle visite per le quali, diversamente, si dovrebbe pagare un ticket.
Vi sono poi esenzioni specifiche per malattie, per esempio un diabetico non dovrà pagare determinati esami del sangue e avrà la possibilità di ottenere una particolare esenzione sul ticket.
Questo punto è particolarmente importante soprattutto per quegli anziani che soffrono di patologie croniche e che dunque hanno bisogno anche di farmaci molto costosi, alcuni tuttavia restano a pagamento e si deve ricorrere anche a forme di prestiti agevolati per pensionati per poterli acquistare. Proprio per tutti questi motivi appare ancora più aberrante la verità portata alla luce dalla guardia di finanza negli scorsi giorni a Soverato.
I fatti di Soverato: 221 false esenzioni
Si è trattata di un’operazione complessa per la guardia di finanza del Comando Provinciale di Catanzaro, ma che ha portato alla denuncia di ben 221 persone. Queste, infatti, avevano presentato false autocertificazioni per poter usufruire, ovviamente indebitamente, di prestazioni sanitarie e acquisto dei medicinali completamente a carico dello Stato, solo che tali persone non ne avevano il diritto. Questo chiaramente non comporta solo una perdita in termini economici per lo Stato, che dovrà quindi far fronte alla necessità di far rientrare determinati costi facendo gravare la cosa ulteriormente sulle spalle dei cittadini onesti, ma rende sempre più difficoltosa la possibilità di fruire di questi peculiari servizi dalle persone che davvero ne hanno necessità e diritto.
I truffatori sono stati scoperti grazie ad un controllo incrociato che è stato effettuato con i dati delle banche dati e degli uffici dell’Azienda sanitaria locale dove sono riportati i nomi dei beneficiari di tutte le esenzioni. In questo modo il solerte lavoro della guardia di finanza ha fatto sì che tale truffa, poiché di truffa si tratta, sia stata sventata. Le esenzioni indebite sono così costate una cifra come 50 mila euro, mentre le sanzioni applicate saranno di 150 mila euro, ben tre volte tanto la cifra indebitamente evasa.
Insomma, per una volta sembra che giustizia sia stata fatta, con l’auspicio che i casi di questo tipo siano sempre meno.