Serra. Ospedale, “Liberamente” stronca il PD: “Stop propaganda, si concentrino sui problemi del paese”
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“Il susseguirsi di note stampa prodotte in seguito al decreto commissariale n. 64 di integrazioni e modifiche della rete ospedaliera dimostra ancora una volta l'inadeguatezza della classe politica PD che rappresenta parte del territorio vibonese”. È quanto affermano in una nota i consiglieri comunali di “Liberamente” Alfredo Barillari, Rosanna Federico e Cosimo Polito. “Si parte – rilevano - dalle parole di giubilo del capo corrente, l'onorevole Censore, il quale via facebook scrive ‘In faccia a chi ha impiegato il proprio tempo nel dispensare parole al vento, con il decreto integrativo del Commissario ad acta Scura è stato disposto il mantenimento di tutti i servizi ed il potenziamento della struttura ospedaliera di Serra San Bruno. E' una bella notizia per il nostro territorio, un'importante affermazione del ruolo della politica nelle istituzioni e per i cittadini’. Sulla stessa lunghezza d'onda arrivano puntuali le dichiarazioni di altri amministratori e sostenitori. A fare eco dall'avamposto serrese, è il neo sindaco Tassone che parla ancora una volta di ‘potenziamento’ dell'ospedale reso possibile grazie alla buona politica del governo regionale. Si grida insomma ad una vittoria ‘mportante per il futuro di Serra e per tutto il suo comprensorio’. La realtà dei fatti, però – ammoniscono gli esponenti d’opposizione - si palesa quando il delegato del presidente Oliverio in materia sanitaria, Franco Pacenza, interviene con una nota diffusa dall'ufficio stampa della Giunta regionale proprio sul decreto 64 accolto in maniera entusiasta dai censoriani. Le parole di Pacenza, però, vanno in direzione opposta. Se da una parte, infatti, si grida al miracolo politico dall'altra si parla di una proposta ‘incoerente con la programmazione sanitaria nazionale ed incapace di produrre un rilancio dell’offerta sanitaria calabrese’. Entrando nel merito del decreto, sottolinea Pacenza ‘si correggono alcuni errori grossolani, da noi sistematicamente denunciati, ma rimangono ancora presenti contraddizioni e approssimazioni. Si continua a prevedere spostamenti di unità operative senza neanche avere a disposizione gli spazi necessari, né tantomeno si prevede alcuna relazione tra la programmazione ed il fabbisogno finanziario. Non si individuano priorità da cui partire in un necessario processo di gradualità. Come dire l’importante è fare i decreti; le risorse finanziarie, il personale, le tecnologie necessarie per i commissari non sono problema loro’. La contraddizione – sottolineano - è palese. E ce n'è più di una. Innanzitutto non riusciamo a capire come si possa parlare di ‘buona politica del governo regionale’ quando al centro dell'attenzione vi è il tema della sanità, materia che il governo nazionale targato PD ha ritenuto troppo delicata da fare gestire alla sua stessa classe dirigente calabrese tanto da imporre un commissario da Roma. In secondo luogo, consultando un qualsiasi dizionario della lingua italiana, ci si rende conto che la parola ‘potenziamento’ (Il conferimento o il raggiungimento di un livello notevolmente più elevato, spec. per quanto riguarda l'efficienza e la produttività) è inadatta al caso dell'ospedale San Bruno, il quale, ammesso che abbia un futuro, non ne avrà alcuno in termini di implemento dei servizi ai cittadini del territorio delle Serre: nel nuovo atto, infatti, è previsto ciò che era stato già ribadito nel decreto 30, vale a dire 31 posti in letto in più rispetto alla dotazione odierna. Ad essere stata modificata – precisano i rappresentanti di minoranza - è la sola clausola inerente ai nuovi grandi ospedali, ma parliamo comunque di un decreto mai entrato concretamente in vigore. Dunque, la domanda sorge spontanea: se la Giunta regionale non ritiene affidabile ciò che il decreto Scura prevede, perché si creano nei cittadini false aspettative sull'ospedale di Serra che rimane una ferita aperta per l'intero territorio montano? Su un tema così delicato come quello della sanità, non si dovrebbe essere chiari soprattutto se si fa parte dello stesso partito e della stessa classe dirigente evitando di gettare fumo negli occhi della popolazione? Consigliamo alla maggioranza che siede nel consiglio comunale serrese, di occupare meno tempo a diffondere note stampa da propaganda e concentrarsi sui problemi seri del nostro paese: sull'Ospedale la prima uscita a vuoto è arrivata, ora aspettiamo le risposte che verranno date ai cittadini sul problema Sorical (On. Censore permettendo). Noi di sicuro continueremo a denunciare un tipo di fare politica che si basa sulla notizia ad effetto ma che puntualmente sfocia in un populismo mirato a cercare consenso, vedi sale operatorie ancora chiuse pagate con i soldi dei contribuenti o ristrutturazioni lampo che badano alla forma e non ai contenuti. E lo faremo – concludono - liberamente, senza aspettare il via libera di capi corrente”.
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